Le recenti sanzioni da 700 milioni di euro inflitte dalla Commissione Europea a Apple e Meta hanno suscitato forti reazioni da parte del governo statunitense. La Casa Bianca ha definito queste multe come una forma inaccettabile di estorsione economica, promettendo che non saranno tollerate. Le dichiarazioni del portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, mettono in evidenza le tensioni tra Europa e Stati Uniti riguardo alla regolamentazione delle aziende tecnologiche.
Le sanzioni imposte dalla Commissione Europea
La Commissione Europea ha deciso di multare Apple con 500 milioni di euro e Meta con 200 milioni per presunti comportamenti scorretti nel mercato europeo. In particolare, si accusa Apple di aver violato l’obbligo anti-steering, che impedisce ai consumatori di essere indirizzati verso servizi esterni più vantaggiosi. Questo comportamento è visto come un tentativo della compagnia californiana di mantenere il controllo sui propri utenti all’interno dell’ecosistema iOS.
Meta, d’altra parte, è stata accusata di non rispettare l’obbligo di fornire agli utenti la possibilità di scegliere servizi che utilizzano meno dati personali. Questa violazione è particolarmente significativa in un contesto dove la privacy dei dati sta diventando sempre più centrale nelle politiche europee.
Reazioni degli Stati Uniti: accuse e difese
La risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere. Brian Hughes ha affermato che le normative extraterritoriali mirate specificamente alle aziende americane soffocano l’innovazione e rappresentano una minaccia diretta alla libertà civile. Secondo Hughes, tali misure dovrebbero essere considerate barriere commerciali piuttosto che semplici sanzioni amministrative.
Queste affermazioni riflettono una preoccupazione crescente negli Stati Uniti riguardo al modo in cui le normative europee possono influenzare il mercato globale delle tecnologie digitali. La posizione americana sottolinea anche il timore che tali azioni possano creare un precedente per future regolamentazioni più severe nei confronti delle aziende statunitensi operanti all’estero.
Il contesto delle trattative commerciali
Nonostante la durezza delle critiche provenienti da Washington, alcuni analisti suggeriscono che l’importo complessivo delle sanzioni sia relativamente modesto rispetto a multe precedenti inflitte ad altre compagnie per violazioni simili. Questa considerazione porta a ipotizzare che Bruxelles possa aver cercato deliberatamente un approccio meno aggressivo al fine di evitare ulteriori attriti con gli Stati Uniti durante le delicate trattative sulle tariffe commerciali.
Tuttavia, Bruxelles ha ufficialmente negato qualsiasi legame tra l’entità delle multe e le relazioni diplomatiche con gli USA. Secondo fonti interne alla Commissione Europea, le decisioni sono state prese esclusivamente sulla base della gravità delle infrazioni riscontrate nelle pratiche aziendali dei due colossi tecnologici.
In questo scenario complesso si inserisce anche il dibattito più ampio sulle politiche digitali globalizzate e sull’equilibrio tra protezione dei consumatori ed esigenze commerciali internazionali.
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