L’emozione di un padre e il sogno di una giovane ragazza si intrecciano nel cortometraggio “Marta vuole giocare“, che segna il debutto dell’attrice 12enne Giulia Coppola. La storia racconta le sfide di una bambina che desidera ardentemente giocare a calcio nella sua squadra femminile, affrontando pregiudizi e stereotipi legati al genere. Il film, diretto da Matteo Quarta, è ispirato al celebre “Sognando Beckham” e promette di portare un messaggio educativo forte e chiaro.
La storia di Marta
Il cortometraggio narra la vita di Marta, una ragazzina con un sogno: diventare calciatrice professionista. Ispirata dalla famosa attaccante della Nazionale italiana Barbara Bonansea, Marta deve affrontare numerosi ostacoli lungo il suo cammino. Non solo deve dimostrare il suo talento sul campo, ma anche combattere contro le aspettative sociali che vedono il calcio come uno sport esclusivamente maschile. Questo tema centrale del film rispecchia le sfide reali che molte giovani atlete devono affrontare quotidianamente.
Giulia Coppola interpreta questo ruolo con grande passione e determinazione. Durante la sua esperienza sul set, ha avuto l’opportunità di lavorare fianco a fianco con attori esperti come Fortunato Cerlino e Lucia Lorè. Entrambi hanno contribuito a creare un ambiente stimolante per la giovane attrice, permettendole di esplorare profondamente il suo personaggio ribelle e combattivo.
Un cast d’eccezione
Il progetto è stato realizzato grazie alla direzione del regista Matteo Quarta, noto per la sua capacità di trattare temi sociali attraverso storie coinvolgenti. Il cast include nomi noti della scena cinematografica italiana: Fortunato Cerlino interpreta Antonio, il padre protettivo della protagonista; mentre Lucia Lorè veste i panni della madre Rosa. Insieme formano una famiglia che rappresenta sia supporto sia resistenza alle aspirazioni della giovane Marta.
La presenza di attori affermati ha arricchito notevolmente l’esperienza complessiva del progetto per Giulia Coppola. L’interazione con professionisti del settore ha permesso alla ragazza non solo di apprendere tecniche recitative ma anche comprendere meglio l’importanza dei valori educativi veicolati dalla pellicola.
Presentazione nei festival
“Marta vuole giocare” sarà presentato in vari festival nazionali ed internazionali dopo la conclusione della post-produzione prevista nei prossimi mesi. Questa visibilità offrirà al corto l’opportunità non solo di farsi conoscere dal pubblico ma anche promuovere un messaggio importante riguardo all’uguaglianza nel mondo dello sport.
Giulia esprime entusiasmo per questa opportunità unica: “È stato bellissimo poter vivere a stretto contatto con attori bravissimi”, afferma parlando dell’esperienza sul set; “il mio personaggio lotta ogni giorno per inseguire i propri sogni”. Con queste parole sottolinea quanto sia fondamentale trovare forza interiore per superare gli ostacoli imposti dalla società.
La storia proposta da “Marta vuole giocare” si inserisce in un contesto più ampio dove sempre più donne stanno rompendo le barriere nel mondo dello sport tradizionalmente dominato dagli uomini; rappresenta quindi non solo un racconto personale ma anche collettivo delle aspirazioni femminili contemporanee.
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