Quattro uomini sono stati arrestati dai carabinieri a Belpasso, in provincia di Catania, con l’accusa di rapina e sequestro di persona. L’episodio risale a gennaio scorso, quando avrebbero costretto un quarantenne a salire su un furgone dopo avergli sottratto centinaia di euro. Grazie alle testimonianze della vittima e alle immagini delle telecamere di sorveglianza, le forze dell’ordine sono riuscite ad identificare i responsabili.
La dinamica della rapina
L’incidente è avvenuto in una zona centrale di Belpasso. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il quarantenne stava svolgendo le sue normali attività quotidiane quando è stato avvicinato dai quattro uomini. Con minacce e intimidazioni, gli hanno sottratto del denaro contante che portava con sé. Successivamente lo hanno costretto a salire su un furgone per allontanarsi dal luogo del crimine.
La vittima ha raccontato che durante il tragitto verso una zona isolata della campagna circostante ha temuto per la propria vita. Fortunatamente è riuscito a mantenere la calma e ha atteso l’opportunità giusta per liberarsi dalla situazione critica in cui si trovava.
L’indagine dei carabinieri
Dopo la denuncia presentata dal quarantenne presso la stazione dei carabinieri locale, gli investigatori hanno subito avviato le indagini. Hanno analizzato diverse fonti informative tra cui le testimonianze raccolte sul posto e soprattutto i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
Grazie alla visione delle immagini, è stato possibile ottenere informazioni cruciali sui sospetti coinvolti nel crimine. I militari hanno così potuto risalire ai nomi degli autori grazie anche alla descrizione fornita dalla vittima stessa.
Gli arresti
I quattro uomini arrestati sono stati identificati come Alessio Stimoli , Giuseppe Musumeci , Santo Pulvirenti e Gabriele Salvatore Stimoli . Le operazioni si sono svolte senza incidenti; i carabinieri hanno eseguito gli ordini d’arresto nelle rispettive abitazioni degli indagati.
Durante le fasi dell’arresto non ci sono stati tentativi da parte degli accusati di opporsi o scappare; al contrario, si sono mostrati collaborativi nei confronti delle forze dell’ordine che li hanno condotti in caserma per ulteriori accertamenti.
Le accuse formulate nei loro confronti comprendono non solo la rapina ma anche il reato più grave legato al sequestro personale della vittima durante l’episodio criminoso. Ora dovranno affrontare il processo penale che stabilirà eventuali responsabilità penali ed eventuale pena detentiva da scontare.
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