La Commissione Europea ha emesso le prime multe significative ai sensi del Digital Markets Act , colpendo Apple con una sanzione di 500 milioni di euro e Meta con una multa di 200 milioni. Queste decisioni segnano un passo importante nella regolamentazione delle pratiche commerciali nel settore digitale, mirando a garantire un mercato più equo e competitivo.
Le violazioni accertate da parte di Apple
Apple è stata ritenuta responsabile di aver infranto il Digital Markets Act, in particolare riguardo alla gestione dell’App Store. Secondo l’analisi della Commissione UE, l’azienda ha ostacolato gli sviluppatori nell’informare gli utenti su offerte alternative, prezzi più competitivi o abbonamenti disponibili al di fuori dell’App Store. Questa condotta è considerata una violazione delle norme che dovrebbero promuovere la trasparenza e la concorrenza nel mercato digitale.
In aggiunta, Apple ha limitato l’accesso agli app store concorrenti sui dispositivi iOS, creando così un ambiente sfavorevole per altri sviluppatori. La Commissione ha anche esaminato altre pratiche aziendali ma ha deciso di non perseguire ulteriormente le accuse relative alla rimozione delle app preinstallate dopo che Apple aveva apportato modifiche considerate sufficienti.
Questa multa rappresenta il primo caso concreto in cui viene applicata una sanzione sotto il DMA; tuttavia, l’importo è significativamente inferiore rispetto al potenziale massimo previsto dalla legge. Infatti, si sarebbe potuto arrivare a oltre 30 miliardi se fosse stato calcolato sul fatturato globale dell’azienda.
La situazione attuale per Meta
Anche Meta non è sfuggita alle sanzioni europee. L’azienda madre di Facebook, Instagram e WhatsApp è stata multata perché accusata di abusare della sua posizione dominante imponendo regole unilaterali sia agli sviluppatori che agli utenti dei suoi servizi. Questo comportamento contrasta con gli obiettivi del DMA che mirano a garantire condizioni competitive più giuste nel panorama digitale europeo.
Le autorità europee hanno tenuto conto del fatto che le infrazioni da parte di Meta sono cessate già lo scorso novembre; questo potrebbe aver influenzato la decisione sulla severità della multa inflitta all’azienda. Entrambe le aziende hanno ora sessanta giorni per adeguarsi alle disposizioni imposte dalla Commissione Europea o rischiano ulteriori penalizzazioni quotidiane.
Conseguenze future e indagini in corso
Le multe inflitte a Apple e Meta potrebbero essere solo l’inizio della sorveglianza rigorosa da parte dell’Unione Europea nei confronti delle grandi aziende tecnologiche. Infatti, ci sono già indagini aperte su altre piattaforme digitali come X , dove potrebbero emergere ulteriori violazioni legate al Digital Services Act.
L’approccio adottato dall’UE sembra essere strategico: inviare un messaggio chiaro alle multinazionali tecnologiche riguardo all’importanza del rispetto delle normative europee senza però ricorrere immediatamente a sanzioni massime in questa fase iniziale dell’applicazione del DMA. Le autorità stanno cercando così un equilibrio tra enforcement rigoroso ed evitare escalation nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa.
Con queste azioni legislative si intende stabilire standard elevati nel settore digitale europeo; ciò implica che tutte le aziende operanti nella regione devono conformarsi alle nuove regole se vogliono evitare pesanti conseguenze economiche in futuro.
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