Nicola Piovani, noto compositore italiano, esplora il potere evocativo della musica nel suo libro “La musica è pericolosa”, pubblicato nel 2024 da La nave di Teseo. In questo lavoro, l’autore riflette sulla complessità del linguaggio musicale e sul suo impatto culturale negli ultimi decenni. Attraverso aneddoti personali e considerazioni critiche, Piovani offre uno sguardo profondo sulla sua carriera e sull’importanza della musica nella società contemporanea.
La dualità della musica secondo Piovani
Nel suo libro, Nicola Piovani si confronta con le ambivalenze del mondo musicale. Citando Nietzsche che affermava come la vita senza musica sarebbe sbagliata, l’autore mette in luce anche le parole di Gianandrea Gavazzeni che sosteneva come la musica possa peggiorare l’uomo. Questa dicotomia riflette il pensiero di Federico Fellini, dal quale il titolo del libro trae ispirazione; Fellini vedeva nella musica una forma d’arte capace di esprimere ciò che spesso resta inespresso a parole.
Piovani descrive la pericolosità della musica non solo come un rischio creativo ma anche come una forma d’utopia realizzabile. La sua scrittura rivela quanto la musica possa penetrare nelle sfumature dell’esperienza umana dove altri mezzi comunicativi falliscono. Questo approccio suggerisce che la vera essenza della musicalità risiede nella capacità di toccare corde profonde dell’animo umano.
Un viaggio attraverso esperienze musicali
La carriera di Nicola Piovani è stata segnata dalla collaborazione con importanti figure del cinema italiano, tra cui Roberto Benigni. Nel libro vengono rievocati momenti significativi legati al suo rapporto con Fellini e alla nascita delle sue composizioni musicali. L’autore racconta i suoi ascolti giovanili che spaziano dalla tradizione classica alla cultura popolare contemporanea.
Il ricordo dei suoni delle fiere e dei musici ambulanti emerge come un elemento centrale nell’immaginario musicale di Piovani. Questi riferimenti nostalgici non sono solo aneddotici; rappresentano una connessione profonda con le radici culturali italiane e offrono spunti per comprendere meglio il contesto in cui si sviluppa la sua opera artistica.
Inoltre, l’autore affronta temi rilevanti riguardanti le influenze meccanicistiche nella produzione musicale moderna rispetto ai generi passati. Le sue osservazioni sulle compositrici dimenticate dalla storia musicale – come Clara Wieck Schumann – evidenziano un aspetto cruciale: il riconoscimento tardivo delle donne nel panorama artistico ha contribuito a costruire narrazioni parziali sul contributo femminile alla cultura.
L’arte applicata: oltre i confini dell’autorialità
Un altro tema centrale nel lavoro di Piovani è quello dell’arte applicata nella creazione musicale contemporanea. Il compositore sottolinea quanto sia fondamentale collaborare con registi, attori ed altri artisti per dare vita a opere significative; questa interazione arricchisce non solo il prodotto finale ma anche l’esperienza creativa stessa.
In questo contesto si pone una critica all’approccio autoreferenziale tipico degli ambienti artistici più tradizionali; secondo lui, cercare lo stile può condurre alla stagnazione creativa mentre abbracciare la vita porta a scoperte artistiche autentiche ed innovative.
Il messaggio principale trasmesso da “La musica è pericolosa” è chiaro: affrontare i temi complessi legati al discorso musicale permette non solo una comprensione più profonda dell’arte ma offre anche nuovi motivi per apprezzarne le sfide intrinseche senza timori infondati.
Questo libro rappresenta quindi un’importante testimonianza sulla varietà degli argomenti trattati da Nicola Piovani; dall’esplorazione del melos popolare alle dinamiche creative moderne fino all’influenza storica delle figure femminili nel panorama musicale europeo.
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