L’opera di Puccini e Dallapiccola in scena all’Opera di Roma: un viaggio tra speranza e prigionia

Dal 23 aprile al 2 maggio, l’Opera di Roma presenta “Suor Angelica” e “Il prigioniero”, esplorando temi di claustrofobia esistenziale e disillusione sotto la direzione di Michele Mariotti.
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Dal 23 aprile al 2 maggio, l’Opera di Roma ospiterà una messa in scena unica che unisce due opere emblematiche del ventesimo secolo: “Suor Angelica” di Giacomo Puccini e “Il prigioniero” di Luigi Dallapiccola. Sotto la direzione del regista spagnolo Calixto Bieito, questo evento rappresenta la terza tappa del progetto “Trittico ricomposto”, curato dal direttore musicale Michele Mariotti. La produzione mette in evidenza il legame tra le due opere attraverso i temi della claustrofobia esistenziale e della disillusione.

Il progetto “Trittico ricomposto”

Il progetto “Trittico ricomposto” è stato concepito per celebrare il centenario della morte di Puccini, avvenuta nel 1924, insieme ai cinquant’anni dalla scomparsa di Dallapiccola nel 1975. Dopo le precedenti messe in scena de “Il tabarro / Il castello del Principe Barbablù” di Bartók e de “Gianni Schicchi / L’heure espagnole” di Ravel, questa nuova produzione si propone come un dittico che esplora la complessità emotiva dei personaggi attraverso una narrazione visiva intensa.

Michele Mariotti ha sottolineato come entrambi i lavori affrontino tematiche universali legate alla condizione umana. La scelta delle opere non è casuale; entrambe riflettono l’orrore e il trauma delle guerre mondiali, offrendo uno specchio delle sofferenze vissute dall’umanità nel ventesimo secolo. Con una direzione musicale attenta ai dettagli emotivi, Mariotti guiderà l’orchestra e il coro del Teatro dell’Opera nella realizzazione di questo ambizioso progetto.

I protagonisti sul palco

Le voci principali dello spettacolo saranno quelle del soprano Corinne Winters nei panni della protagonista femminile in “Suor Angelica” e del baritono Mattia Olivieri nel ruolo centrale de “Il prigioniero”. Entrambi gli artisti sono noti per le loro interpretazioni intense ed emozionanti che promettono di catturare il pubblico fin dai primi accordi.

La scenografia è stata affidata ad Anna Kirsch mentre i costumi portano la firma di Ingo Krügler; entrambi contribuiranno a creare un’atmosfera visiva coerente con le tensioni narrative delle opere. Le luci progettate da Michael Bauer completeranno l’esperienza sensoriale degli spettatori, immergendoli completamente nelle storie raccontate sul palcoscenico.

Tematiche centrali: claustrofobia ed esperienze umane

Mariotti ha descritto come ciò che lega “Suor Angelica” a “Il prigioniero” sia proprio la condizione claustrofobica dei personaggi principali. In “Suor Angelica”, Puccini dipinge un universo femminile complesso dove ogni donna porta con sé storie diverse ma unite dalla stessa sorte dolorosa imposta da scelte irrevocabili come quella del voto monastico.

Al contrario, ne “Il prigioniero”, Dallapiccola presenta una realtà più cupa caratterizzata da orrore e crudeltà. Le domande sollevate dai personaggi riguardano la possibilità stessa della speranza quando si vive sotto oppressione estrema: può una madre sopravvivere alla tortura inflitta al proprio figlio? Queste tematiche rendono lo spettacolo non solo un’esperienza artistica ma anche una riflessione profonda sulla resilienza umana nei momenti più bui.

Con questa nuova produzione all’Opera di Roma si offre al pubblico non solo uno spettacolo coinvolgente ma anche un’opportunità per confrontarsi con questioni esistenziali ancora attuali oggi.

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