Il film “Conclave”: una satira sul potere ecclesiastico e le sue contraddizioni

“Conclave”, diretto da Edward Berger, esplora le dinamiche interne del Vaticano dopo la morte di un Papa, affrontando temi di potere e scandali, suscitando reazioni contrastanti tra critica e pubblico.
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Il film “Conclave”, diretto da Edward Berger e tratto dal romanzo di Robert Harris, sta attirando l’attenzione per la sua rappresentazione del mondo ecclesiastico. Con un cast di attori di spicco come Ralph Fiennes, il film esplora le dinamiche interne al Vaticano dopo la morte del Papa. Nonostante il suo successo commerciale, con incassi globali che superano i 116 milioni di dollari, ha suscitato reazioni contrastanti, tra cui quella del quotidiano cattolico “Avvenire”, che lo ha definito un’involontaria parodia.

La trama e i personaggi principali

“Conclave” si apre con la morte improvvisa di Papa Gregorio XVII a causa di un attacco cardiaco. Questo evento dà inizio a una serie di manovre politiche all’interno della Chiesa cattolica per eleggere il nuovo pontefice. Il cardinale Thomas Lawrence, interpretato da Ralph Fiennes, si trova a dover gestire non solo le pressioni esterne ma anche i propri dubbi esistenziali sulla fede. Accanto a lui ci sono quattro contendenti: un americano liberale, un nigeriano conservatore, un canadese tradizionalista e un italiano reazionario interpretato da Sergio Castellitto.

Il film si sviluppa attraverso intrighi e scandali che coinvolgono i candidati al papato. Tra questi emerge Benitez, vescovo messicano nominato all’ultimo momento dal defunto pontefice. La sua elezione è segnata da gossip e rivelazioni scioccanti riguardo alla vita privata degli altri cardinali coinvolti nel conclave.

La narrazione prende una piega drammatica quando emergono segreti compromettenti legati ai candidati: relazioni clandestine e scelte discutibili mettono in discussione l’integrità morale della Chiesa stessa. Alla fine dei conti è Benitez ad avere la meglio nel conclave diventando Papa Innocenzo XIV; tuttavia il suo passato complicato solleva interrogativi sulla sua idoneità al ruolo.

Riflessioni sul potere ecclesiastico

Il film non si limita a raccontare una storia avvincente; offre anche uno spaccato critico delle dinamiche interne alla Chiesa cattolica contemporanea. Attraverso situazioni surreali ed eventi drammatici viene messa in luce la vulnerabilità dell’istituzione rispetto alle pressioni esterne e alle ambizioni personali dei suoi membri.

Le scelte narrative sembrano voler sfidare lo spettatore su temi delicati come l’identità sessuale dei leader religiosi e le loro responsabilità morali verso i fedeli. In questo senso, “Conclave” può essere visto come uno specchio deformante della realtà odierna nella quale gli scandali sessuali hanno colpito duramente l’immagine della Chiesa.

Inoltre viene affrontata anche la questione delle riforme promesse dai papi precedenti: sebbene vi sia stata una certa apertura verso tematiche moderne sotto pontificati recenti, il film suggerisce che queste intenzioni possono facilmente essere ostacolate dalle resistenze interne all’istituzione stessa.

Confronto con altre opere cinematografiche

A differenza di altri titoli che hanno trattato temi simili con maggiore serietà o realismo—come “I due Papi” o “Habemus Papam”“Conclave” sembra puntare più sull’intrattenimento piuttosto che su una riflessione profonda sulle questioni religiose contemporanee. Mentre opere come quelle dirette da Nanni Moretti offrono uno sguardo più umano sui dilemmi interiori dei papi fittizi o reali, “Conclave” gioca su elementi melodrammatici per attrarre il pubblico moderno.

Anche se alcuni critici potrebbero considerarlo superficiale rispetto ad altre rappresentazioni cinematografiche del papato—come “Il vicario” o “Amen”—il film riesce comunque a stimolare dibattiti importanti riguardanti etica religiosa ed autorità spirituale nell’era moderna senza cadere nel sensazionalismo puro.

In sintesi, “Conclave” offre uno sguardo audace sulle complessità del potere ecclesiastico attraverso una narrazione ricca di colpi di scena ed elementi provocatori pur mantenendo sempre salda l’intenzione critica nei confronti dell’istituzione religiosa.

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