L’Europarlamento indaga sul nuovo pulsante Meta AI di WhatsApp: interrogativi e preoccupazioni

Il Parlamento europeo chiede chiarimenti sul nuovo pulsante Meta AI di WhatsApp, sollevando preoccupazioni per la sicurezza digitale e il controllo degli utenti, mentre Zuckerberg cerca supporto politico contro le normative europee.
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Negli ultimi giorni, il Parlamento europeo ha sollevato interrogativi riguardo al nuovo pulsante Meta AI apparso su WhatsApp. Questo sviluppo ha attirato l’attenzione degli utenti e dei legislatori, portando a una richiesta di chiarimenti da parte delle autorità europee. Mark Zuckerberg, CEO di Meta, sta cercando supporto politico per affrontare le normative europee che regolano l’uso dell’intelligenza artificiale.

Il misterioso pulsante Meta AI su WhatsApp

Recentemente, gli utenti di WhatsApp hanno notato un nuovo pulsante caratterizzato da un’icona variopinta con una “O”. Questo elemento è stato identificato come il collegamento a Meta AI, l’intelligenza artificiale sviluppata dalla società californiana. La sua introduzione ha generato confusione tra gli internauti che si sono chiesti quale fosse la sua funzione e se fosse possibile disattivarlo. Al momento non sembra esserci alcuna opzione per rimuovere questa funzionalità dall’applicazione.

La questione ha spinto i membri del Parlamento europeo a chiedere chiarimenti attraverso un’interrogazione ufficiale. Le preoccupazioni riguardano principalmente la mancanza di controllo da parte degli utenti sulla nuova funzionalità e le implicazioni relative alla sicurezza digitale. La Commissione europea è stata invitata a esaminare se questa novità sia conforme alle normative vigenti in materia di protezione dei dati.

Le tensioni tra Zuckerberg e l’Unione Europea

Mark Zuckerberg ha recentemente espresso critiche nei confronti delle normative europee, accusando l’Unione Europea di istituire forme di censura nei confronti delle aziende tecnologiche americane. In particolare, il CEO mira ad ottenere supporto dal presidente statunitense Donald Trump per contrastare quelle che considera restrizioni dannose all’innovazione nel settore digitale.

Il Digital Markets Act rappresenta uno dei principali obiettivi della critica mossa da Zuckerberg; questo insieme normativo mira a garantire una concorrenza equa nel mercato digitale europeo ed è visto come una minaccia al modello pubblicitario adottato da Meta. Tale modello consente agli utenti di scegliere tra pagare per evitare pubblicità o fornire i propri dati in cambio dell’accesso gratuito ai servizi offerti dalla piattaforma.

Queste tensioni hanno portato anche a ritardi nell’introduzione della tecnologia IA in Europa rispetto agli Stati Uniti, dove è stata rilasciata già nel 2023. Nonostante le difficoltà legate alle normative locali, Meta si dice soddisfatta del lancio della propria intelligenza artificiale sul mercato europeo.

Nuove manovre politiche negli Stati Uniti

In risposta alla crescente pressione normativa europea, Mark Zuckerberg sta cercando alleanze strategiche all’interno del panorama politico americano. Recentemente ha accolto figure vicine all’ex presidente Trump nel consiglio d’amministrazione della compagnia; Dana White e Dina Powell McCormick sono solo alcuni esempi dei nuovi membri che condividono visioni simili sulle politiche digitali.

Queste nomine sembrano essere parte integrante della strategia volta a rafforzare la posizione dell’azienda contro le regolamentazioni europee sempre più stringenti. Con queste manovre politiche in atto negli Stati Uniti mentre si intensificano i dibattiti sull’intelligenza artificiale in Europa, potrebbe delinearsi un conflitto significativo tra Big Tech americana e istituzioni europee.

L’interrogazione parlamentare sull’uso dell’intelligenza artificiale

L’eurodeputata Veronika Cifrová Ostrihoňová ha annunciato la sua intenzione di avviare un’interrogazione formale sulla questione del pulsante non disattivabile presente su WhatsApp. Durante una recente riunione dello European Parliament Committee on Internal Market and Consumer Protection , Cifrová Ostrihoňová ha sollevato dubbi riguardo alla conformità della nuova funzionalità con le norme UE sulla protezione dei consumatori e sulla sicurezza informatica.

La situazione attuale pone seri interrogativi sul controllo degli utenti sui propri dispositivi digitali e sull’utilizzo delle tecnologie emergenti senza adeguate misure protettive in atto.

Con queste dinamiche complesse frazionate tra innovazione tecnologica ed esigenze legislative emergenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, il futuro rapporto fra aziende come Meta e istituzioni governative rimane incerto ma cruciale per entrambi i lati dell’oceano Atlantico.

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