Un episodio di violenza ha scosso il tranquillo pomeriggio di una madre e del suo bambino nel rione Esquilino, a Roma. L’incidente è avvenuto nei pressi di piazza Dante, dove una donna è stata aggredita da un uomo visibilmente alterato dall’alcol. La situazione ha creato grande preoccupazione tra i residenti della zona e solleva interrogativi sulla sicurezza pubblica.
La testimonianza della madre
Anna M., la madre coinvolta nell’incidente, racconta l’accaduto con toni carichi di ansia. “Erano circa le 18 ed io e mio figlio stavamo tornando a casa”, spiega. Dopo aver trascorso del tempo al parco per far giocare il bambino, la donna si sentiva serena mentre si avvicinava alla propria abitazione. Tuttavia, l’atmosfera tranquilla è stata interrotta quando un uomo ha iniziato a seguirli.
“Ho accelerato il passo e lui ha cominciato ad insultarci”, continua Anna M., descrivendo la crescente paura che stava vivendo insieme al piccolo. Nonostante i suoi sforzi per distrarre il bambino parlando con lui, quest’ultimo era visibilmente inquieto e continuava a voltarsi verso l’aggressore.
L’aggressione
La situazione è degenerata rapidamente quando l’uomo ha raggiunto Anna M., afferrandole il braccio in modo minaccioso. “Voleva dei soldi e mi ha puntato il collo della bottiglia quasi in faccia”, ricorda la donna con angoscia. Il pianto del bambino in quel momento ha reso tutto ancora più drammatico; mentre l’uomo rideva dell’angoscia che stava causando.
Per cercare di mettere fine all’incubo, Anna M. gli ha consegnato 50 euro: “Non avevo spiccioli e ho ceduto perché volevo che ci lasciasse in pace”. Dopo aver ricevuto i soldi, l’aggressore è fuggito lasciando dietro di sé una madre scossa e un bambino terrorizzato.
Le conseguenze dell’accaduto
Dopo questo evento traumatico, Anna M. si trova ora ad affrontare le ripercussioni psicologiche sull’infante: “Da quando è successo questo fatto, mio figlio è molto scosso”. La donna sta cercando modi per rassicurarlo ma riconosce quanto sia difficile gestire questa esperienza traumatica per entrambi.
“È assurdo dover vivere tra questi sbandati”, afferma con amarezza mentre riflette sulla sicurezza nel suo quartiere. In aggiunta alla sua preoccupazione personale, esprime anche timori più ampi riguardo alla criminalità nella zona: “Sto pensando di iniziare a portare qualcosa per difendermi”.
Infine, fa appello alle istituzioni affinché prendano misure concrete per migliorare la sicurezza pubblica nel rione Esquilino: “Quello che accade qui non può essere ignorato”. Questo episodio mette in luce non solo le esperienze individuali ma anche le sfide collettive legate alla sicurezza urbana nella capitale italiana.
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