Pasqua tra le macerie: i cattolici del Myanmar affrontano la devastazione con fede e speranza

Le celebrazioni pasquali in Myanmar nel 2025 si svolgeranno tra le rovine delle chiese, evidenziando la resilienza dei cattolici colpiti da un sisma e conflitti, mantenendo viva la speranza.
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La Pasqua 2025 si avvicina e i cattolici in Myanmar si preparano a celebrare questa importante ricorrenza in un contesto di grande difficoltà. Le comunità colpite dal violento sisma del 28 febbraio, insieme agli sfollati a causa del conflitto civile, vivranno momenti di preghiera e celebrazione tra le rovine delle loro chiese. La resilienza della fede cristiana emerge come un faro di speranza in mezzo alla devastazione.

Celebrazioni pasquali nelle aree colpite

In diverse località come Mandalay, Sagaing e Taunggyi, le famiglie cattoliche si riuniscono per celebrare la Pasqua nonostante le difficoltà. Don John Kyaw Thu Ya, parroco della chiesa di Nostra Signora di Lourdes nell’arcidiocesi di Mandalay, ha descritto l’atmosfera che permea queste celebrazioni: “È un segno di resilienza e gioia cristiana in mezzo alla devastazione”. Le chiese distrutte dal terremoto non fermeranno la determinazione dei fedeli nel vivere la loro fede.

Sotto l’indicazione dell’arcivescovo Marco Tin Win, anche lui sfollato e costretto a vivere nel complesso della cattedrale con altri profughi, i parroci stanno organizzando riti religiosi allestendo altari davanti alle macerie delle chiese. Questi atti simbolici rappresentano una testimonianza tangibile della forza spirituale che anima queste comunità. Don Augustine Win Shwe ha sottolineato come “la fede è salda”, evidenziando il legame indissolubile tra i battezzati e Cristo.

Le celebrazioni pasquali includeranno anche momenti significativi come la Domenica delle Palme. Nonostante gli edifici siano stati danneggiati – su 40 chiese nella regione solo 15 sono agibili – i fedeli continuano a esprimere il loro entusiasmo per la resurrezione attraverso processioni nelle strade affollate da sfollati.

La voce dei leader religiosi

Il vescovo John Mung Ngawn La Sam ha incoraggiato i fedeli durante la Settimana Santa a mantenere viva la speranza nonostante le avversità quotidiane. In occasione del Venerdì Santo ha ricordato ai presenti che “la croce portata con Gesù è una benedizione”. Il suo messaggio risuona profondamente in una popolazione già provata da anni di conflitto armato.

La presenza spirituale dei leader religiosi è fondamentale per sostenere il morale delle comunità locali. Il vescovo ha ribadito che Cristo cammina accanto agli sfollati interni nel dolore quotidiano: “Il Signore Gesù è sempre con noi”, affermando così un legame diretto tra sofferenza umana ed esperienza divina.

Situazione nelle parrocchie meno colpite

A Yangon, dove gli effetti del sisma sono stati meno gravi rispetto ad altre regioni del Paese colpite dalla guerra civile, ci sono comunque segnali preoccupanti dovuti alla crisi economica e sociale generale che attanaglia il Myanmar post-golpe militare. Qui il Cardinale Charles Maung Bo sta preparando le parrocchie per accogliere i fedeli durante questo periodo sacro.

L’arcivescovo Bo ha invitato tutti a riflettere sulla figura dell’agnello biblico come esempio da seguire: “Il popolo del Myanmar deve imparare dall’umiltà dell’agnello”. Questo richiamo alla semplicità serve anche ad incoraggiare una riflessione più profonda sulle proprie responsabilità civili oltre quelle spirituali in un momento storico così delicato.

Le celebrazioni pasquali quest’anno saranno quindi caratterizzate da eventi carichi di significato sia religioso sia sociale; rappresenteranno uno spazio dove condividere esperienze comuni ed esprimere solidarietà reciproca fra chi vive situazioni estreme ma continua a nutrire speranze forti nella propria fede.

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