Sabato 19 aprile 2025, la tensione a Roma è tornata alta dopo gli scontri avvenuti domenica scorsa in occasione del derby Lazio-Roma. Gli incidenti hanno coinvolto tifosi delle due squadre e forze dell’ordine, portando all’arresto di diversi individui. Le autorità stanno indagando sulle cause profonde della violenza, che sembrano andare oltre le provocazioni iniziali.
La dinamica degli scontri
Le prime notizie sugli scontri hanno fatto riferimento agli striscioni provocatori esposti dai tifosi biancocelesti prima dell’inizio della partita. Tuttavia, con il passare delle ore, è emerso un quadro più complesso. Le indagini hanno rivelato che i disordini non sono stati causati solo da provocazioni superficiali ma sono radicati in una rete di attività criminali legate al tifo organizzato.
Il primo aprile scorso era stata diffusa la notizia riguardante l’indagine condotta dalla Digos su un gruppo di tifosi giallorossi accusati di gestire una piazza di spaccio nei bagni della curva sud durante le partite casalinghe dell’AS Roma. Non si trattava solo di sostanze leggere come hashish o marijuana; la droga in questione era cocaina, venduta anche a prezzi competitivi per il mercato locale. Questo contesto ha contribuito ad alimentare tensioni già presenti tra le due fazioni.
Domenica scorsa, gli scontri hanno avuto luogo principalmente nel quartiere Ponte Milvio e nelle aree circostanti, dove i blocchi dei tifosi romanisti si sono staccati da piazza Mancini per dirigersi verso Ponte Milvio. I biancocelesti, invece, si stavano recando allo stadio Olimpico quando si sono trovati coinvolti negli incidenti.
L’intervento delle forze dell’ordine
La polizia aveva predisposto un ampio dispiegamento nella zona per prevenire contatti diretti tra le due tifoserie. Gli agenti schierati all’inizio di Ponte Milvio hanno svolto un ruolo cruciale nel separare i gruppi rivali e nel contenere l’escalation della violenza. Tuttavia, alcuni dei tifosi laziali non sembravano interessati a confrontarsi con i rivali sportivi; piuttosto hanno diretto la loro aggressività verso le forze dell’ordine.
Il primo arresto effettuato è stato quello del tifoso biancoceleste Diego Mattei, già noto alle cronache per precedenti legami con episodi violenti legati al calcio e destinatario in passato di provvedimenti Daspo . Durante l’arresto è stato ripreso mentre sottraeva un casco a un agente; sebbene abbia negato l’accusa principale durante il processo direttissimo successivo alla cattura, ha ammesso comunque la sua partecipazione ai disordini.
Nei giorni seguenti, altri arresti sono stati effettuati dalla Digos nei confronti soprattutto dei membri appartenenti ai gruppi più attivi nella curva sud giallorossa: Armando Cattini ed Emanuele Carchella figurano tra quelli presunti responsabili degli eventi violenti avvenuti durante il derby.
Il profilo dei coinvolti
Tra i fermati ci sono anche nomi notori associabili alle frange più radicalizzate del tifo romano. Per quanto riguarda i biancocelesti ci sono stati fermi significativi come quello di Luca Abramo: figlio d’arte con precedenti familiari rilevanti nel mondo ultrà romano; suo padre Ettore “Pluto” fu arrestato anni fa nell’ambito dell’operazione “Grande raccordo criminale”. Queste connessioni familiari pongono interrogativi sul perpetuo ciclo di violenza che caratterizza alcune frange del tifo capitolino.
Altri giovani fermati appartengono anch’essi a gruppuscoli ben conosciuti dalle autorità locali per comportamenti aggressivi e attività illegali collegate al mondo dello sport professionistico italiano.
Nuove misure contro la violenza negli stadi
In risposta agli eventi tragici verificatisi durante il derby romano e alla condanna espressa dal Viminale riguardo alla gestione della sicurezza pubblica nelle manifestazioni sportive, saranno adottate nuove misure preventive significative: non verranno più disputate partite serali fra Lazio e Roma fino alla fine della stagione corrente ed è previsto anche lo stop alle trasferte dei rispettivi sostenitori nelle ultime sei gare rimaste da giocare in campionato sia per giallorossi sia per biancocelesti.
Questa decisione mira a ridurre ulteriormente il rischio collegato agli incontri fra queste due storiche rivalità calcistiche italiane mentre proseguono senza sosta le indagini sulle responsabilità individualmente accertabili dietro ai recentissimi episodi violentemente controversi.
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