Francesca Giubelli candidata virtuale a Roma 2027: nel video lo sfogo sullo stadio giallorosso

Francesca Giubelli, influencer digitale nata da intelligenza artificiale, torna su Instagram con un video in cui rilancia la sua candidatura simbolica a sindaca di Roma e chiede risposte sullo stadio della Roma, parlando di AI, mobilità, decoro e diritti urbani.

Francesca Giubelli è di nuovo online. Con un nuovo video caricato sulla pagina Instagram di We Are Roma, una delle community più seguite della Capitale, la prima influencer italiana interamente creata con intelligenza artificiale rilancia il suo messaggio: la candidatura simbolica a sindaca di Roma per il 2027 continua, e ora si accompagna a un’interrogazione semplice ma concreta: “Lo stadio della Roma, che fine ha fatto?”

L’intelligenza artificiale entra nel dibattito: meno promesse, più risposte

Roma (18 aprile 2025) – Il video, costruito con un linguaggio diretto, coinvolgente e vicino alla città, mette al centro alcuni temi che da anni dividono amministrazioni e cittadini. Mobilità, sicurezza, decoro urbano e grandi opere sono i pilastri del discorso di Francesca, che parla come se fosse nata tra le strade della città. Il tono è quello che la contraddistingue: romano, sincero, tagliente, ma sempre misurato.

Sul finale, la domanda sullo stadio della Roma arriva con la forza di una constatazione: dopo anni di attese, il progetto è fermo. I tifosi continuano a chiedere risposte, le istituzioni tergiversano. Francesca non si limita a sollevare il problema, ma lo usa per rappresentare un malessere collettivo: quello di una città che aspetta, mentre il tempo passa e nulla cambia. E allora rilancia: “Roma è eterna, ma i tempi della politica non devono esserlo”.

Non è una campagna vera, ma parla a chi si sente escluso dalla politica

Francesca non è una candidata reale. Eppure il suo progetto, nato per promuovere l’innovazione digitale italiana, è diventato qualcosa di più. La sua è una voce virtuale ma autentica, che prova a ricucire un rapporto rotto tra cittadini e istituzioni. Il suo stile rompe le liturgie della comunicazione politica tradizionale, portando sullo schermo un messaggio che parla davvero alla gente.

 

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La sua candidatura è simbolica, ma le domande che pone sono concrete. Usa l’AI come strumento di riflessione, per dimostrare che si può pensare a una città diversa, più efficiente, più veloce, più vicina a chi la vive ogni giorno. E mentre lo fa, riesce a intercettare una generazione spesso esclusa dal dibattito pubblico, che riconosce in lei un linguaggio comprensibile, libero dai filtri della politica.

Dallo stadio ai diritti urbani: una visione nuova per una città bloccata

Lo stadio della Roma non è solo un progetto sportivo: è diventato il simbolo di una Capitale immobile, incapace di completare ciò che in altre città sarebbe già realtà. Francesca lo rimette al centro della scena, chiedendo trasparenza, tempi certi, volontà amministrativa. Non lancia slogan: pone una domanda concreta, alla quale ancora nessuno ha dato risposta.

Nel suo messaggio c’è spazio per l’ironia, ma anche per una verità difficile da ignorare. Se una voce artificiale riesce a vedere con chiarezza ciò che manca, forse è il momento di rimettere davvero mano ai problemi della città. Serve più visione, più coraggio, meno parole vuote. E se la politica continua a non parlare, forse un’AI può almeno farci riflettere su come dovrebbe farlo.

Articolo di admin