Richiesta di giudizio immediato per due indagati in un caso di rapina a Bellaria Igea Marina

Due indagati, un uomo di 41 anni e una donna di 42, accusati di rapina in concorso a Bellaria Igea Marina, dopo aver adescato una vittima su un sito d’incontri.
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Due persone, un uomo di 41 anni e una donna di 42, sono al centro di una richiesta di giudizio immediato per rapina in concorso. Gli indagati sono accusati di aver compiuto un colpo ai danni di una vittima adescata su un sito d’incontri. L’episodio è avvenuto nel retro dell’auto della vittima, parcheggiata in un’area isolata a Bellaria Igea Marina. La dinamica del crimine ha portato all’arresto dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati simili.

La dinamica della rapina

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, il fatto risale al 28 gennaio scorso. La donna avrebbe contattato la vittima tramite un’applicazione dedicata agli incontri e organizzato un appuntamento sessuale nel parcheggio vicino al parco che costeggia via Andrea Costa a Bellaria. Una volta giunti sul posto, la situazione ha preso una piega drammatica: dopo essere salita sull’auto della vittima e spostatasi nel retro del veicolo con l’intento apparente di consumare il rapporto pattuito, è intervenuto il complice cesenate.

L’uomo si sarebbe presentato con atteggiamenti minacciosi e avrebbe estratto un coltello per intimorire la vittima. Con toni aggressivi ha chiesto alla persona derubata di consegnargli tutto ciò che aveva con sé. Spaventata dalla minaccia del coltello puntato contro, la vittima non ha avuto altra scelta se non quella di assecondare le richieste dei due criminali.

Il bottino e l’abbandono della vittima

La rapina si è conclusa con il prelievo forzoso effettuato dalla vittima presso uno sportello bancomat nelle vicinanze. Accompagnata dalla complice mentre l’uomo rimaneva nell’auto come guardia armata, la persona derubata è riuscita a prelevare 550 euro da consegnare ai malviventi.

Nonostante questo bottino fosse già significativo per i due indagati, hanno deciso anche di appropriarsi dell’unico oggetto ritenuto prezioso presente nell’auto: una cassa bluetooth utilizzabile per ascoltare musica. Dopo aver completato l’azione criminosa ed essersi impossessati sia dei soldi che della cassa musicale, i due hanno abbandonato la scena lasciando la vittima sola in strada.

Le indagini e gli arresti

Dopo che la denuncia era stata presentata alle autorità competenti dai carabinieri locali, sono scattate le indagini coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi. Grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi delle immagini delle telecamere presenti nella zona del crimine, gli investigatori sono riusciti a risalire rapidamente all’identità del cesenate già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili legati alla rapina ai danni principalmente delle persone omosessuali adescate attraverso app d’incontri.

La donna coinvolta nella vicenda era stata fermata durante le operazioni investigative lo scorso mese ed era stata trasferita in carcere mentre proseguivano gli accertamenti sul ruolo svolto da entrambi nell’ambito della rapina avvenuta a gennaio. Ora entrambi dovranno affrontare il processo penale dopo questa richiesta formale da parte della procura riminese.