La Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha presentato oggi a Roma un insieme di strategie per affrontare il crescente problema dell’obesità infantile in Italia. Durante un convegno, presieduto dalla deputata Michela Vittoria Brambilla, sono state illustrate diverse iniziative mirate a migliorare le abitudini alimentari dei più giovani e delle loro famiglie. Queste misure si inseriscono in un contesto allarmante, con l’Italia che si colloca al quarto posto in Europa per numero di ragazzi sovrappeso.
La situazione attuale dell’obesità infantile
L’Italia presenta dati preoccupanti riguardo all’obesità tra i giovanissimi. Secondo le statistiche, il 43% dei ragazzi e il 36% delle ragazze sono affetti da sovrappeso. Questo fenomeno è stato aggravato dalla pandemia, durante la quale molti adolescenti hanno modificato negativamente le proprie abitudini alimentari. Le regioni del Sud Italia e le famiglie a basso reddito risultano particolarmente vulnerabili a questa problematica. È significativo notare che circa l’80% degli adolescenti obesi rischia di diventare adulti obesi, aumentando così la probabilità di sviluppare malattie gravi come quelle cardiovascolari o metaboliche.
Il rapporto della Commissione evidenzia anche un incremento nelle diagnosi pediatriche di diabete di tipo 2, una condizione che fino a poco tempo fa era considerata esclusivamente adulta. Questa situazione richiede interventi urgenti e coordinati da parte delle istituzioni sanitarie ed educative.
Proposte strategiche contro l’obesità
Per contrastare questo fenomeno complesso, la Commissione ha delineato una serie di strategie articolate su diversi livelli: istituzionale, scolastico e familiare. Tra queste spicca la proposta della “sugar tax”, una tassa sulle bevande zuccherate simile a quella già implementata nel Regno Unito; tale misura ha dimostrato efficacia nel ridurre sia il consumo che l’offerta di tali prodotti.
In aggiunta alla sugar tax, è previsto un “bonus spesa mediterraneo” destinato alle famiglie meno abbienti per incentivarle ad acquistare alimenti freschi come frutta e verdura. Si propone anche che i ristoranti offrano porzioni gratuite ai minori come incentivo al consumo sano.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la promozione della dieta mediterranea: solo il 28% dei bambini italiani segue questo regime alimentare raccomandato dagli esperti nutrizionisti. Per migliorare questa situazione sono previste campagne comunicative digitali mirate ad attrarre i giovani verso scelte alimentari più sane utilizzando gli stessi canali social impiegati dal marketing del junk food.
Educazione alimentare e attività fisica
L’educazione alimentare riveste un ruolo cruciale nella lotta contro l’obesità infantile; pertanto si suggerisce lo sviluppo di programmi specifici calibrati sulle diverse fasce d’età dei bambini e degli adolescenti. Si ipotizza anche la creazione di sportelli nutrizionali negli ospedali dove esperti possano fornire consulenze personalizzate sulla corretta alimentazione.
In parallelo all’educazione sul cibo è fondamentale promuovere uno stile di vita attivo tra i giovani italiani; attualmente meno del 5% degli adolescenti pratica regolarmente attività fisica quotidiana. Per incentivarla sono previsti finanziamenti destinati alla riqualificazione delle palestre scolastiche – assenti nel 60% degli istituti – nonché al potenziamento delle strutture sportive locali come oratori o centri ricreativi.
È prevista inoltre una riforma dell’educazione motoria nelle scuole primarie con personale specializzato già dall’inizio del percorso educativo; ciò include anche la trasformazione degli spazi scolastici non convenzionali in aree destinate allo sport accessibile ai ragazzi.
Innovazioni tecnologiche nella prevenzione
Le soluzioni innovative proposte dalla Commissione includono anche strumenti tecnologici avanzati per monitorizzare le abitudini alimentari dei giovanissimi attraverso smartwatch dedicati o app basate sull’intelligenza artificiale sviluppate dall’Istituto superiore di sanità. Questi strumenti potrebbero fornire feedback immediatamente utili sui pasti consumati dai ragazzi semplicemente fotografando ciò che mangiano; gli algoritmi sarebbero capaci poi d’indicare se si tratta effettivamente della porzione adeguata rispetto alle necessità caloriche individuali.
Altre idee prevedono alert nei servizi online dedicati alla consegna cibo per avvisarli quando ordinano quantità superiori alle raccomandazioni caloriche giornaliere consigliate dai nutrizionisti; tuttavia queste misure richiederanno accordo tra tutti gli attori coinvolti nel settore della ristorazione online oltre ad affrontare questioni legate al digital divide ancora presente tra molte fasce socio-economiche svantaggiate.