La Chiesa di Napoli invoca la pace nella Settimana Santa con un messaggio di unità e servizio

La Chiesa di Napoli invita alla preghiera per la pace durante la Settimana Santa, con il cardinale Battaglia che promuove l’unità e l’impegno sociale attraverso gesti simbolici e celebrazioni significative.
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La Chiesa di Napoli si prepara a vivere una Settimana Santa all’insegna della preghiera per la pace, con un forte richiamo alla comunità. Il cardinale arcivescovo Domenico Battaglia ha lanciato un appello chiaro durante la Messa in Coena Domini, avvalendosi della collaborazione del cantautore Enzo Avitabile. In un contesto globale segnato da conflitti e divisioni, il messaggio è quello di non rimanere passivi ma diventare attori attivi nella costruzione della pace.

Un messaggio chiaro per la comunità

Nella vigilia della domenica delle Palme, il cardinale Battaglia ha registrato un video in cui esprime l’urgenza di una “pace con la P maiuscola”, simile a quella portata da Gesù. L’immagine finale del video mostra l’abbraccio tra un napoletano e un fratello extracomunitario, simbolo dell’unità che si desidera promuovere. Questo gesto rappresenta non solo una richiesta spirituale ma anche sociale: è fondamentale lavorare insieme per superare le divisioni etniche e culturali.

Il Giovedì Santo sarà caratterizzato dalla celebrazione della lavanda dei piedi in uno dei luoghi più emblematici di Napoli: il cortile del Maschio Angioino. Qui, a ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Battaglia guiderà una solenne Eucarestia che vuole trasformare uno spazio carico di storia militante in uno dedicato alla comunione e al servizio reciproco.

La lavanda dei piedi come gesto simbolico

Durante il rito tradizionale della Lavanda dei piedi, l’arcivescovo laverà i piedi a rappresentanti delle associazioni impegnate nella promozione della giustizia sociale e nel contrasto alla logica del riarmo. Questo atto richiama direttamente i principi evangelici ed evidenzia come la pace debba essere vissuta concretamente attraverso azioni quotidiane.

La celebrazione non si limita al rito religioso; essa diventa anche occasione per riflettere sull’importanza dell’impegno collettivo verso obiettivi comuni come il rispetto dei diritti umani e l’assistenza ai più vulnerabili. La pace deve essere intesa non solo come assenza di conflitto ma come presenza attiva nelle vite degli individui.

Processione verso l’altare della deposizione

Al termine delle celebrazioni liturgiche nel cortile del Maschio Angioino, seguirà una processione che attraverserà piazza del porto fino all’antica basilica di San Giacomo degli Spagnoli. Questa piazza rappresenta storicamente un punto d’arrivo per molti migranti provenienti da terre lontane ed è quindi particolarmente significativa nel contesto dell’invocazione alla pace.

Il percorso culminerà presso l’altare dedicato alla deposizione dove verranno ripetuti gli appelli per una vera pacificazione sociale che abbracci tutti senza esclusioni. Il canto finale sottolineerà quanto sia importante evitare compromessi superficiali sulla questione pacifica: “Perdonaci la pace quella del compromesso”.

Pace universale nelle celebrazioni religiose

In parallelo alle iniziative legate al Giovedì Santo, domani si svolgerà anche la Messa crismale presso il Duomo di Napoli con particolare attenzione ai religiosi camilliani presenti in occasione del 450esimo anniversario dalla conversione di san Camillo de’ Lellis. Durante questa messa verranno benedetti gli oli sacri destinati alle parrocchie locali; questo gesto rafforza ulteriormente il legame tra spiritualità e impegno pratico verso le necessità sociali contemporanee.

L’eredità lasciata da san Camillo de’ Lellis – fondatore dell’ordine dei ministri degli infermi – risuona fortemente nei temi trattati durante questa Settimana Santa: dal conflitto alla riconciliazione attraverso azioni concrete quotidiane volte al bene comune.