I carabinieri di San Concordio, comune in provincia di Lucca, hanno arrestato una donna originaria di Melito, Napoli, accusata di truffa aggravata in concorso. L’operazione è stata condotta su richiesta del giudice per le indagini preliminari del tribunale lucchese. La 28enne disoccupata presenta già precedenti penali e si trova attualmente agli arresti domiciliari in attesa del processo.
La denuncia della vittima
Nel novembre dello scorso anno, i carabinieri sono intervenuti dopo la segnalazione di una signora di 57 anni residente a San Concordio. La donna ha raccontato agli agenti che era stata raggirata tramite una telefonata da un sedicente avvocato. Il malintenzionato aveva affermato che il marito della vittima era coinvolto in un incidente stradale e si trovava sotto fermo; per liberarlo sarebbe stato necessario pagare immediatamente una somma di denaro.
La vittima ha creduto alla storia e ha consegnato al falso avvocato gioielli dal valore significativo come pagamento per il presunto rilascio del coniuge. Solo successivamente, rendendosi conto dell’inganno subito, la signora ha deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri.
Le indagini dei carabinieri
Dopo la denuncia della vittima, i carabinieri hanno avviato un’indagine approfondita per identificare i responsabili della truffa. Grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi delle informazioni fornite dalla signora derubata, gli investigatori sono riusciti a risalire all’identità della truffatrice attraverso dettagli come l’auto utilizzata durante il colpo.
L’auto era stata presa a noleggio ed è risultata fondamentale nella ricostruzione dei fatti da parte degli agenti. Questo elemento ha permesso ai militari dell’Arma non solo d’identificare la 28enne ma anche d’iniziare le ricerche sui suoi eventuali complici coinvolti nell’operazione fraudolenta.
Situazione attuale dell’arresto
Attualmente la donna arrestata si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione mentre le autorità continuano le indagini per rintracciare altri due individui sospettati d’essere complici nella truffa. I carabinieri stanno lavorando intensamente per raccogliere ulteriori prove e testimonianze che possano chiarire il ruolo degli altri soggetti coinvolti nel reato.
Le forze dell’ordine invitano chiunque abbia subito situazioni simili o abbia informazioni utili sull’accaduto a contattarle direttamente al fine di prevenire ulteriormente tali crimini sul territorio e tutelare i cittadini da potenziali inganni futuri.