Esplorazione di Marte: i recenti progressi del rover Perseverance nel cratere Jezero

Il rover Perseverance ha recentemente esplorato il cratere Jezero, raccogliendo campioni geologici significativi e tornando strategicamente a Witch Hazel Hill per approfondire la ricerca sulla storia di Marte.
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Negli ultimi mesi, l’attenzione si è spostata dalle sole cronache delle esplorazioni dei rover a una panoramica più ampia delle ricerche scientifiche condotte su Marte. I dati raccolti dai rover, in particolare dal Perseverance, continuano a fornire informazioni preziose per la comunità scientifica. In questo articolo ci concentreremo sulle ultime attività del rover nel cratere Jezero e sui campioni raccolti.

Attività recenti di Perseverance

Il rover Perseverance ha vissuto due mesi intensi e significativi, caratterizzati da un percorso notevole ma con poche nuove aree esplorate. La missione ha ripreso il suo corso dopo una pausa natalizia, iniziando il nuovo anno con un’attività di abrasione superficiale che ha esposto rocce antiche nella regione del cratere Jezero. Il 1 gennaio è stata effettuata una serie di analisi utilizzando strumenti come le macro della WATSON e le rilevazioni ottiche spettrali della MastCam-Z.

Dopo aver coperto 136 metri verso ovest in direzione della località Mill Brook, il rover ha scattato immagini panoramiche che rappresentano la visuale più occidentale mai catturata durante la missione. Tuttavia, nonostante i progressi visivi e tecnici, le operazioni sono state influenzate da eventi sulla Terra; incendi devastanti in California hanno costretto alla chiusura temporanea dei centri NASA.

Dopo un periodo di inattività apparente dedicato ai controlli sistematici dei dispositivi a bordo del rover, il 6 gennaio Perseverance è tornato all’opera con una nuova abrasione chiamata “Bad Weather Pond”. Le immagini ottenute hanno mostrato differenze significative nella texture delle rocce rispetto alle precedenti analisi.

Ritorno a Witch Hazel Hill

Un evento sorprendente si è verificato nei giorni successivi: invece di proseguire l’esplorazione verso nuove aree, Perseverance ha fatto marcia indietro tornando al punto iniziale presso Witch Hazel Hill. Questo movimento potrebbe sembrare controintuitivo se consideriamo solo i chilometri percorsi dal rover; tuttavia gli scienziati coinvolti nella missione avevano motivazioni specifiche per questa decisione strategica.

Il 27 gennaio , il rover si è posizionato nuovamente nell’area dove aveva effettuato un’abrasione precedente per raccogliere campioni rocciosi dalla località Shallow Bay. Qui sono state identificate rocce ricche di pirosseno a basso contenuto di calcio , un materiale geologicamente significativo poiché rappresenta uno dei pochi esempi dell’era Noachiana su Marte.

Le osservazioni dall’orbita indicano che Shallow Bay potrebbe essere parte di una vasta unità rocciosa ricca in pirosseni; tuttavia attualmente risulta essere l’unico affioramento noto con queste caratteristiche specifiche. Ciò aumenta notevolmente l’importanza scientifica del campione prelevato.

Campionamento e risultati

Le immagini scattate al termine dell’operazione di prelievo inizialmente sembravano poco promettenti; la punta cava utilizzata per raccogliere il materiale appariva vuota nelle prime riprese. Tuttavia successive verifiche tramite CacheCam hanno confermato la presenza effettiva dei campioni all’interno della fiala. Nonostante si tratti del prelievo più piccolo finora registrato – solo 2,91 cm – gli scienziati hanno dichiarato l’operazione un successo significativo.

Questo campione è stato battezzato Silver Mountain ed è stato sigillato come ventiseiesimo campione raccolto dal rover durante la sua missione su Marte. La continua analisi dei materiali raccolti contribuirà ad approfondire ulteriormente le conoscenze sulla storia geologica del pianeta rosso e sulle condizioni passate che potrebbero aver ospitato forme primordiali di vita.

L’esplorazione continua mentre gli scienziati attendono ulteriori dati dai prossimi esperimenti condotti sul campo marziano.