L’amministrazione Trump ha presentato una proposta per ristrutturare la National Oceanic and Atmospheric Administration , con l’obiettivo di ridurre drasticamente il suo bilancio e modificare le sue funzioni. Tra le misure previste ci sono la chiusura del dipartimento dedicato alla ricerca climatica, la chiusura di laboratori specializzati in meteorologia e clima, oltre a significativi tagli ai fondi dell’agenzia.
Dettagli del piano di bilancio
Il piano di bilancio per il 2026 prevede una riduzione sostanziale delle risorse destinate alla NOAA, con un abbattimento del budget che passa da 6,1 miliardi a 4,5 miliardi di dollari. Questo rappresenta un calo del 27%, che avrà ripercussioni su molte aree dell’agenzia. Tra le principali misure proposte c’è l’eliminazione dell’Ufficio per la Ricerca Oceanica e Atmosferica , insieme alla cessazione dei programmi climatici regionali e dei laboratori di ricerca associati. Si stima che queste azioni comporteranno un risparmio complessivo vicino ai 480 milioni di dollari.
Inoltre, si prevede il trasferimento delle responsabilità relative alla protezione delle specie marine al Servizio Pesca e Fauna Selvatica degli Stati Uniti . Nonostante i tagli previsti al personale e alle funzioni operative della NOAA, circa 170 milioni di dollari saranno mantenuti per alcuni programmi OAR focalizzati sulla gestione degli eventi meteorologici estremi ed esplorazioni oceaniche.
Critiche da parte degli ambientalisti non si sono fatte attendere. Diverse organizzazioni hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto negativo che questi cambiamenti potrebbero avere sulla preparazione agli eventi climatici estremi e sugli ecosistemi marini vitali per molte comunità costiere.
Impatti sui servizi nazionali
La proposta non si limita solo all’OAR ma colpisce anche altri dipartimenti cruciali della NOAA come il Servizio Nazionale Oceano e il Servizio Nazionale per le Risorse Marine . La maggior parte delle funzioni legate alle risorse ittiche verrebbe trasferita al Servizio Pesca e Fauna Selvatica degli Stati Uniti sotto il Dipartimento degli Interni.
Inoltre, è previsto anche lo spostamento del Centro per la Predizione del Clima Spaziale al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale. Questo centro è responsabile della sorveglianza dell’attività solare con lo scopo di rilevare eventi potenzialmente dannosi legati alla radiazione solare.
Queste modifiche potrebbero alterare significativamente come vengono gestiti i servizi oceanici negli Stati Uniti. Le conseguenze dirette riguardano non solo gli aspetti scientifico-ambientali ma anche quelli economici legati alle attività marittime.
Priorità energetiche nell’agenda governativa
Un documento interno dell’amministrazione Trump evidenzia ulteriormente l’intento strategico dietro questi cambiamenti: dare priorità all’emissione dei permessi necessari “per liberare l’energia americana“. Ciò include attività come l’estrazione petrolifera in mare aperto. Questa mossa ha suscitato timori tra gli esperti ambientali riguardo agli effetti collaterali sull’ambiente marino già fragile.
Le implicazioni economiche ed ecologiche delle nuove politiche potrebbero avere ripercussioni durature sulle comunità costiere americane che dipendono dalla salute degli oceani sia dal punto di vista ecologico sia economico. Con queste proposte sul tavolo, molti osservatori attendono ora le reazioni da parte del Congresso americano nel tentativo di bloccare o modificare tali piani prima della loro attuazione definitiva nel prossimo anno fiscale.