La 64/a edizione della Semaine de la Critique, una delle sezioni parallele del Festival di Cannes, si svolgerà dal 14 al 22 maggio. Quest’anno non ci sono film italiani in concorso, ma il programma presenta un ampio ventaglio di opere che affrontano temi rilevanti come la condizione femminile e le esperienze delle persone queer. Ava Cahen, delegata generale dell’evento, ha sottolineato l’importanza di rappresentare una diversità culturale e sociale attraverso il cinema.
La storia della Semaine de la Critique
Fondata nel 1962, la Semaine de la Critique è dedicata alla promozione delle opere prime e seconde dei cineasti emergenti. Questa sezione del Festival di Cannes si distingue per il suo impegno a scoprire nuovi talenti e a dare visibilità a storie innovative. Ogni anno attira l’attenzione su registi che portano freschezza e originalità al panorama cinematografico internazionale.
Nel corso degli anni, molti film presentati nella Semaine hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi sia in festival che nelle sale cinematografiche. L’edizione di quest’anno continua questa tradizione con un programma ricco di opere significative.
I film in concorso nel 2025
Il presidente della giuria per questa edizione è Rodrigo Sorogoyen, regista spagnolo noto per i suoi lavori acclamati come “As Bestas” e “Il Regno”. Sorogoyen porta con sé una notevole esperienza nel settore cinematografico europeo e sarà affiancato da una giuria composta da professionisti del cinema provenienti da diverse nazioni.
Tra i sette lungometraggi in competizione quest’anno figurano sei opere dirette da donne. Questo dato è stato evidenziato da Ava Cahen come un segno positivo verso l’inclusione femminile nell’industria cinematografica. Le pellicole spaziano tra generi diversi: dalla commedia drammatica ai documentari autobiografici.
Tematiche trattate nei film selezionati
Il film d’apertura “Adam’s Interest”, diretto dalla belga Laura Wandel, esplora le dinamiche emotive all’interno del reparto pediatrico di un ospedale attraverso le performance degli attori Léa Drucker e Anamaria Vartolomei. Un altro titolo significativo è “Proofs of Love”, opera prima della francese Alice Douard; questo lungometraggio segue il viaggio emotivo di una coppia in attesa del loro primo figlio.
Inoltre, “A Useful Ghost” del thailandese Ratchapoom Boonbunchachoke affronta tematiche queer con uno sguardo originale sulla vita contemporanea. Anche “Kika”, debutto fiction dell’autore belga Alexe Poukine, tocca questioni legate alla precarietà femminile nella società moderna.
Un altro contributo interessante proviene dal ceceno Déni Oumar Pitsaev con il suo documentario autobiografico intitolato “Imago”. Infine, lo spagnolo Guillermo Galoe presenta “Ciudad sin sueño”, che narra una storia toccante sull’amicizia ambientata nella baraccopoli La Canada Real a Madrid.
Film d’animazione finale
A chiudere l’edizione sarà “Planets”, un’opera d’animazione realizzata dalla regista giapponese Momoko Seto. Questo film promette emozioni forti attraverso la narrazione poetica dei denti di leone sopravvissuti a un’esplosione nucleare; rappresenta così anche una riflessione profonda sui temi della resilienza umana e dell’ambiente post-catastrofico.
La selezione dei titoli per questa edizione evidenza non solo varietà stilistica ma anche profondità tematica; aspetti cruciali che rendono ogni anno la Semaine de la Critique uno spazio privilegiato per scoprire nuove voci nel mondo del cinema internazionale.