Giorgia Meloni si prepara per una missione diplomatica a Washington, dove il 17 aprile avrà un incontro bilaterale con Donald Trump. La premier italiana punta a rafforzare le alleanze occidentali e a discutere questioni economiche cruciali, come i dazi commerciali. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che Meloni non andrà in cerca di concessioni particolari per l’Italia, ma porterà avanti un discorso più ampio riguardante l’unità dell’Occidente.
L’importanza dell’unità occidentale
La leader italiana ha chiarito che uno dei principali obiettivi della sua visita è mantenere coeso il fronte occidentale. Questo approccio è motivato dalla necessità di affrontare le sfide geopolitiche attuali, in particolare quelle poste dalla crescente influenza della Cina. Meloni ritiene che sia fondamentale evitare che l’Europa venga “stritolata” dall’abbraccio commerciale cinese e ha espresso preoccupazione per le recenti mosse del premier spagnolo Pedro Sánchez, che ha siglato accordi con Xi Jinping durante una visita a Pechino.
Secondo Meloni, guardare verso Est rappresenta un errore strategico non solo perché potrebbe portare all’invasione del mercato europeo da parte delle merci cinesi a basso costo, ma anche perché minaccia la stabilità economica delle nazioni europee interconnesse agli Stati Uniti. In questo contesto si inserisce anche l’incontro previsto oggi con Jonas Gahr Støre, primo ministro norvegese; entrambi condividono la visione di un’Europa più forte nel dialogo transatlantico.
Le promesse sul tavolo
Durante il suo incontro alla Casa Bianca giovedì prossimo, Giorgia Meloni presenterà alcune proposte significative al presidente Trump. Tra queste vi è l’impegno ad adottare una posizione ferma nei confronti della Cina sia nei rapporti bilaterali sia nelle discussioni europee. Uno dei punti chiave sarà quello di convincere Trump ad annullare i dazi reciproci attraverso una formula “zero per zero“, ponendo attenzione ai rapporti commerciali con Pechino.
Inoltre, Palazzo Chigi sta valutando se rivedere il Piano d’azione per il rafforzamento del Partenariato strategico globale tra Italia e Cina , firmato lo scorso anno dopo la decisione di uscire dalla Via della Seta nel 2023. Un altro aspetto importante riguarda i porti italiani; Trieste non dovrebbe diventare un hub logistico per le merci cinesi dirette verso l’Europa.
Infine, si parla anche dell’opportunità di investimenti significativi da parte della multinazionale Pirelli negli Stati Uniti: Paolo Zampolli ha espresso speranza affinché Meloni possa annunciare investimenti nell’industria automobilistica americana durante la sua visita.
La questione commerciale tra Europa e Cina
Il governo italiano sta monitorando attentamente gli squilibri nella bilancia commerciale tra Unione Europea e Cina: mentre l’Ue esporta poco più di 240 miliardi verso Pechino, importa beni per oltre 500 miliardi. Questa situazione solleva preoccupazioni circa la dipendenza europea dalle forniture cinesi e rende evidente perché alcuni membri del governo italiano considerano illogiche le aperture al dialogo diretto con Pechino senza condizioni chiare.
Tommaso Foti del partito Fratelli d’Italia ha messo in guardia contro eventuali ritorsioni commerciali tra Europa e Stati Uniti; secondo lui è essenziale preservare l’alleanza transatlantica evitando divisioni interne all’Ue che potrebbero favorire ulteriormente gli interessi cinesi nel continente europeo.
In sintesi, Giorgia Meloni affronta questa missione negli Stati Uniti consapevole delle delicate dinamiche geopolitiche attuali ed intenzionata a posizionarsi come leader capace di navigarle efficacemente nell’interesse dell’Italia e dell’intera Europa.