Il 17 aprile, la premier italiana Giorgia Meloni si recherà a Washington per un incontro con l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La visita suscita molte domande riguardo ai temi che verranno affrontati, come dazi, relazioni con la Cina, armi e gas. L’attenzione è rivolta anche al ruolo che Meloni avrà: agirà come rappresentante dell’Unione Europea o difenderà solo gli interessi nazionali? La stampa italiana sta seguendo attentamente questa missione diplomatica.
Temi principali dell’incontro
L’agenda della premier italiana include questioni cruciali come i dazi commerciali e le relazioni internazionali. Mario Monti, ex presidente del Consiglio italiano, ha evidenziato in un editoriale sul Corriere della Sera che il consenso sui dazi sarà importante ma non sufficiente. Secondo Monti, il vero tema in gioco riguarda la posizione geopolitica dell’Italia nel contesto globale e le implicazioni sulla futura presidenza di Trump.
Meloni dovrà affrontare una situazione complessa: sebbene possa cercare di ottenere risultati immediati sui dazi, è consapevole che queste decisioni ricadono principalmente sotto la giurisdizione della Commissione Europea. Questo potrebbe limitare le sue possibilità di manovra durante i colloqui con Trump. Inoltre, Monti avverte dei rischi legati a una postura subordinata nei confronti del presidente americano; molti osservatori temono infatti che questo possa compromettere l’immagine internazionale dell’Italia.
Le aspettative dei media italiani
Le opinioni dei media riguardo alla visita sono contrastanti. Il direttore de La Stampa ha descritto il contesto attuale degli Stati Uniti come problematico per Meloni; secondo lui si troverà davanti a un’America sempre più isolata e poco incline ad ascoltare alleanze tradizionali. Malaguti suggerisce che il viaggio potrebbe rivelarsi inutile se non porterà risultati concreti sui dazi già sospesi dall’amministrazione Trump.
D’altra parte, Eugenio Fatigante su Avvenire ha sottolineato come la situazione attuale offra opportunità inaspettate per Meloni di costruire una narrativa positiva intorno alla sua missione diplomatica. Nonostante i limiti imposti dalla strategia commerciale americana verso l’Europa nel suo complesso anziché verso singoli stati membri.
Relazioni Italia-Cina al centro del dibattito
Un altro aspetto rilevante sarà il rapporto tra Italia e Cina durante questo incontro cruciale. Gli Stati Uniti considerano Pechino un avversario strategico e cercano alleanze all’interno dell’Unione Europea per fronteggiare questa sfida economica e politica crescente. In questo contesto si inserisce anche l’interesse italiano nel denunciare le barriere non tariffarie imposte dalle normative europee sulle aziende americane operanti nel continente.
Meloni potrà utilizzare questa occasione per ribadire l’importanza delle relazioni commerciali tra Italia ed Europa rispetto alla Cina; ciò potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione sia a livello nazionale sia europeo.
Rappresentanza nazionale o europea?
Una delle domande chiave rimane se Meloni parlerà esclusivamente a nome dell’Italia o anche in rappresentanza dell’Unione Europea; Antonio Tajani ha affermato più volte che ogni passo verso Bruxelles sarebbe utile ad accreditare Meloni come leader continentale credibile presso gli Stati Uniti.
Tuttavia, ci sono segnali misti nelle dichiarazioni ufficiale della premier stessa: pur affermando di non andare come rappresentante Ue ma piuttosto in veste bilaterale tra Italia e USA, c’è preoccupazione sull’imprevedibilità delle reazioni di Trump durante i colloqui ufficiale.
Obiettivi americani nella negoziazione
Trump mira chiaramente ad instaurare una cooperazione commerciale senza tariffe tra USA ed Europa mentre cerca di escludere Pechino dal mercato occidentale attraverso strategie aggressive sui dazi commerciali e sulle importazioni estere. Questo obiettivo sarà centrale nei colloqui previsti con Sefcovic, commissario Ue al commercio, presente anch’egli nella capitale americana.
Per quanto riguarda ciò che può ottenere Meloni dalla trattativa, Lombardo su La Stampa fa notare quanto sia limitato lo spazio negoziale disponibile. Le linee rosse fissate dalla Von der Leyen rendono difficile qualsiasi apertura su temi sensibili quali web tax o IVA. Tuttavia, ci sono margini d’intervento sul settore energetico dove gli USA potrebbero chiedere maggiore disponibilità all’acquisto del gas americano.
La questione militare rimane critica poiché Roma deve ancora raggiungere il target NATO del 2% delle spese militari concordate dagli alleati.
In sintesi, mentre cresce l’attesa intorno all’incontro fra Giorgia Meloni e Donald Trump, restano aperte numerose questioni relative agli obiettivi politici ed economici perseguiti dai due leader.