Il quasar 3C 279, situato a più di cinque miliardi di anni luce dalla Terra, ha catturato l’attenzione degli astronomi grazie all’osservazione dettagliata del suo getto relativistico. Questo fenomeno è prodotto da un buco nero supermassiccio che si trova al centro della galassia e rappresenta una delle scoperte più significative nel campo dell’astronomia moderna. Le immagini sono state ottenute grazie alla tecnologia avanzata dell’Event Horizon Telescope , che ha già reso noto il buco nero nella galassia M87.
La scoperta del getto relativistico
Il quasar 3C 279 è stato oggetto di studi approfonditi per la sua straordinaria luminosità e le sue caratteristiche peculiari. Al centro della galassia si trova un buco nero con una massa circa un miliardo di volte superiore a quella del Sole. Questo enorme corpo celeste genera doppi getti di plasma che vengono espulsi a velocità prossime a quelle della luce, creando così il fenomeno noto come “getto relativistico”. Questi getti sono il risultato delle forze gravitazionali estreme che agiscono sulla materia mentre questa viene attratta verso il buco nero.
Le osservazioni recenti hanno rivelato dettagli inaspettati riguardo alla forma del getto: anziché apparire dritto come previsto, esso presenta una configurazione contorta alla sua base. Questa scoperta offre nuove prospettive sulla dinamica dei buchi neri e sulle interazioni tra materia e gravità nell’universo profondo.
Tecnologie avanzate per l’osservazione
Per ottenere le immagini del quasar, l’EHT ha impiegato la tecnica nota come interferometria molto lunga . Questa metodologia consente di sincronizzare antenne radio sparse in tutto il mondo per creare un telescopio virtuale dalle dimensioni planetarie. Grazie a questo approccio innovativo, gli scienziati possono risolvere oggetti estremamente piccoli nel cielo con precisione millimetrica.
I dati raccolti dalle varie stazioni EHT vengono inviati a supercomputer dove vengono elaborati e combinati per generare immagini dettagliate dei fenomeni osservati. Nel caso specifico del quasar 3C 279, i dati analizzati hanno mostrato variazioni nella forma del getto nel corso dei giorni; tali cambiamenti potrebbero essere attribuiti alla rotazione del disco di accrescimento attorno al buco nero o all’interazione con la materia circostante.
Comprendere i quasars
I quasars sono tra gli oggetti più luminosi dell’universo e rappresentano nuclei galattici attivi caratterizzati da emissioni intense nelle bande radio, X e gamma. Si differenziano dai blazar poiché i loro getti non puntano direttamente verso la Terra ma si estendono in direzioni diverse nello spazio cosmico.
Un nucleo galattico attivo è definito tale quando una parte significativa della sua energia proviene da sorgenti non stellari; questi includono buchi neri supermassicci che attirano enormi quantità di gas e polvere cosmica. L’emissione energetica generata durante questo processo rende i quasars fondamentali per comprendere l’evoluzione delle galassie nell’universo primordiale.
Queste recenti osservazioni sul quasar 3C 279 offrono spunti importanti non solo sull’attività dei buchi neri ma anche sull’evoluzione delle strutture cosmiche nel tempo.