Un tragico incidente stradale ha avuto luogo nel pomeriggio di venerdì 11 aprile, quando Mario Marcheselli, un educatore sociale di 62 anni residente a Gussago, ha perso la vita mentre guidava il suo scooter lungo i tornanti della Maddalena. Conosciuto per il suo impegno professionale e personale nella comunità, Marcheselli lascia una moglie e due figli. La dinamica dell’incidente è attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.
La dinamica dell’incidente
Secondo quanto riportato dalla Polizia Locale di Brescia, l’incidente si è verificato intorno alle 16.30 in via San Gottardo. Marcheselli stava affrontando una curva in discesa quando avrebbe invaso la corsia opposta e si sarebbe schiantato contro un SUV BMW condotto da una donna di 60 anni. Le condizioni del sessantaduenne sono apparse subito critiche; i soccorritori del 118 sono giunti rapidamente sul posto con un’automedica e un’ambulanza, ma nonostante gli sforzi per rianimarlo, non c’è stato nulla da fare.
A dare l’allerta sono stati alcuni ciclisti che stavano transitando nella zona e hanno assistito all’incidente. Le loro testimonianze sono state raccolte dagli agenti della Polizia Locale che stanno cercando di ricostruire con precisione quanto accaduto. Al momento non è chiaro se Marcheselli abbia perso il controllo dello scooter a causa di un malore o se sia stata una semplice distrazione durante la manovra.
Chi era Mario Marcheselli
Mario Marcheselli era molto più che un semplice nome per i suoi concittadini; era riconosciuto come una figura importante nella comunità locale grazie al suo lavoro come educatore sociale specializzato in devianze e patologie comportamentali. Sposato e padre affettuoso, aveva dedicato gran parte della sua carriera ad aiutare giovani in difficoltà attraverso programmi scolastici ed esperienze dirette nelle scuole della provincia bresciana.
La sua esperienza includeva collaborazioni con psichiatri locali ed attività presso strutture dedicate al recupero delle persone affette da tossicodipendenza. Questo impegno lo aveva reso benvoluto tra colleghi e famiglie degli studenti che avevano beneficiato dei suoi interventi professionali. La notizia della sua morte ha colpito profondamente chi lo conosceva; molti ricordano le sue qualità umane oltre alle competenze professionali.
Marcheselli rappresentava quindi non solo un educatore ma anche una persona impegnata nel miglioramento delle vite altrui attraverso l’educazione e il supporto psicologico, lasciando così un vuoto significativo nella comunità gussaghese dopo questa tragica perdita.