Due uomini sono stati arrestati per una rapina avvenuta lo scorso ottobre all’ufficio postale “Martina 4” di Martina Franca, dove hanno portato via un bottino di 108mila euro. I due, identificati come Roberto Grassi, un tarantino di 69 anni, e Giuseppe Rizzo, di 48 anni anch’egli originario di Taranto, sono accusati di rapina aggravata e detenzione illegale di armi.
La dinamica della rapina
La mattina del colpo, Rizzo è entrato nell’ufficio postale armato di pistola intorno alle otto. Sotto la minaccia dell’arma ha costretto il personale a consegnargli l’ingente somma in contante. L’azione si è svolta rapidamente e con grande determinazione da parte del rapinatore che ha messo in atto il piano con precisione. La presenza dell’arma ha creato panico tra i dipendenti e i clienti presenti al momento della rapina.
Dopo aver ottenuto il denaro contante, Rizzo è fuggito dall’ufficio postale insieme al complice Grassi che lo attendeva all’esterno a bordo dell’automobile utilizzata per la fuga. Le indagini successive hanno rivelato che Grassi aveva effettuato sopralluoghi nei giorni precedenti alla rapina per studiare le abitudini degli impiegati e le tempistiche più favorevoli per mettere a segno il colpo.
Indagini e arresto dei sospetti
Le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente un’indagine dopo la denuncia della rapina. Grazie alle testimonianze raccolte sul posto e all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza nella zona circostante l’ufficio postale, gli investigatori sono riusciti a risalire ai due sospetti.
Raccogliendo informazioni sui movimenti dei due uomini nel periodo precedente alla rapina ed esaminando i loro precedenti penali, gli agenti hanno potuto formulare un quadro chiaro delle responsabilità individuali nella pianificazione e nell’esecuzione del crimine. Entrambi gli arrestati erano già noti alle forze dell’ordine per reati simili.
Conseguenze legali
Attualmente Roberto Grassi e Giuseppe Rizzo si trovano in carcere in attesa del processo. Sono accusati non solo di rapina aggravata ma anche di detenzione illegale e porto d’armi da sparo. Le autorità stanno continuando le indagini per accertare eventuali complici o ulteriori dettagli sulla preparazione della rapina.
Il caso ha suscitato preoccupazioni tra i cittadini riguardo alla sicurezza nelle strutture pubbliche come gli uffici postali ed evidenzia l’importanza della vigilanza nelle aree ad alta affluenza pubblica.