Questa mattina, intorno alle 12:30, un evento insolito ha fatto vibrare i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nella zona del golfo di Follonica, davanti a Piombino. L’evento è stato registrato come un terremoto di magnitudo 1.7 sulla scala Richter, ma si è rivelato essere il risultato di un’esplosione controllata avvenuta a una profondità di zero chilometri sotto la superficie del mare.
Dettagli sull’evento registrato
L’Ingv ha localizzato l’epicentro dell’attività sismica alle coordinate geografiche 42.8767 latitudine e 10.6033 longitudine. Sebbene la magnitudo fosse bassa e l’evento avvertibile solo nelle immediate vicinanze, il segnale ha destato preoccupazione inizialmente tra i residenti della zona. Tuttavia, le indagini hanno rapidamente chiarito che si trattava non di un terremoto naturale ma piuttosto dell’esplosione programmata di una bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
La bomba era stata rinvenuta qualche settimana fa nel porto di Piombino durante operazioni regolari e messa in sicurezza in attesa degli artificieri della Marina militare per la rimozione definitiva.
La storia della bomba nel porto
Il ritrovamento della bomba risale al 6 marzo scorso quando gli operatori portuali hanno scoperto l’ordigno durante lavori nei fondali marini del porto piombinese. Si tratta probabilmente di uno dei tanti ordigni inesplosi lasciati dalla guerra che continuano a rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica anche decenni dopo il conflitto.
Dopo aver eseguito le necessarie operazioni preliminari per garantire la sicurezza dell’area circostante, gli artificieri hanno deciso questa mattina che era giunto il momento opportuno per procedere con l’esplosione controllata dell’ordigno. Caricando la bomba su una motovedetta appositamente attrezzata, sono stati condotti al largo dove è stata fatta brillare in condizioni sicure.
Preparativi e misure precauzionali
Prima dell’esecuzione dell’esplosione controllata, l’Ingv era stato informato delle operazioni programmate; questo ha permesso agli esperti del centro sismologico nazionale di prepararsi adeguatamente all’eventuale registrazione dei dati relativi all’esplosione. Per monitorare meglio l’attività nell’area interessata dall’esplosione sono stati dislocati sensori sulla spiaggia della Costa Est vicino al Villaggio Orizzonte.
Queste misure preventive hanno consentito agli scienziati non solo di confermare che si trattava effettivamente d’una esplosione controllata ma anche d’acquisire informazioni utili per futuri studi sui fenomeni simili nella regione costiera toscana.
L’incidente odierno mette in evidenza come eventi storici possano ancora influenzare le comunità moderne e sottolinea l’importanza delle procedure operative standard messe in atto dalle autorità competenti per garantire la sicurezza pubblica.