Nuove scoperte su Plutone: un oceano liquido sotto la superficie di Sputnik Planitia

La sonda New Horizons ha rivelato la possibile presenza di un oceano liquido sotto la superficie di Plutone, suggerendo l’esistenza di gas idrati che potrebbero mantenerlo in stato liquido nonostante le basse temperature.
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La sonda New Horizons ha fornito dati sorprendenti riguardo a Plutone, suggerendo l’esistenza di un oceano liquido sotto la sua superficie. Questo studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience nel maggio 2019, si concentra sulla regione di Sputnik Planitia, una vasta area che potrebbe nascondere segreti inaspettati sul pianeta nano.

La regione di Sputnik Planitia

Sputnik Planitia è una vasta pianura situata vicino all’equatore di Plutone e si estende per circa 700mila chilometri quadrati. Questa formazione geologica ha una forma ellittica e presenta un colore biancastro che cattura l’attenzione degli scienziati. Le osservazioni effettuate da New Horizons hanno portato alla luce indizi che suggeriscono la presenza di un oceano d’acqua liquida al di sotto della crosta ghiacciata. Tuttavia, questa scoperta solleva interrogativi sull’età dell’oceano stesso.

Secondo le stime attuali, l’oceano dovrebbe essersi congelato molto tempo fa a causa delle temperature estremamente basse presenti sulla superficie del pianeta nano, che raggiungono mediamente i -235 °C. Questa apparente contraddizione ha spinto i ricercatori a esplorare possibili spiegazioni per mantenere l’acqua in stato liquido nonostante le condizioni avverse.

Il ruolo dei gas idrati

Per comprendere come possa esistere acqua liquida su Plutone nonostante il freddo intenso, gli scienziati hanno ipotizzato che uno strato isolante formato da gas idrati possa svolgere un ruolo cruciale. I gas idrati sono composti solidi formati dall’unione tra acqua e gas naturali leggeri in condizioni specifiche caratterizzate da bassa temperatura e alta pressione.

Nel caso di Plutone, il metano potrebbe essere il principale componente presente in questo strato protettivo proveniente dal nucleo del pianeta. L’atmosfera plutoniana è nota per essere ricca di azoto ma povera di metano; questo fattore rende ancora più intrigante la possibilità della presenza dei gas idrati come meccanismo per mantenere l’oceano allo stato liquido.

Simulazioni e prospettive future

Numerosi studi e simulazioni sono stati condotti per verificare questa teoria. Le simulazioni indicano chiaramente che senza lo strato isolante dei gas idrati, l’oceano sottostante si sarebbe congelato completamente centinaia di milioni di anni fa. La scoperta della possibile esistenza dell’acqua liquida sotto la crosta ghiacciata apre nuovi orizzonti nella ricerca astronomica: potrebbe significare che anche altri corpi celesti lontani dal Sole potrebbero ospitare oceani simili.

L’interesse scientifico verso Sputnik Planitia rimane alto; ulteriori studi potrebbero rivelare informazioni preziose non solo su Plutone ma anche sulle dinamiche geologiche ed atmosferiche degli oggetti trans-nettuniani nel nostro sistema solare. Gli scienziati continuano a monitorare i dati provenienti dalle missioni spaziali con la speranza di ottenere nuove informazioni su questo affascinante mondo ai confini del nostro sistema solare.