Incontro a Grosseto su scienza e filosofia: un dibattito sulla fiducia nella ricerca

Incontro a Grosseto il 12 aprile su scienza e ideologia, con esperti che discutono l’importanza della pluralità delle prospettive e la responsabilità nella comunicazione scientifica.
Incontro a Grosseto su scienza e filosofia: un dibattito sulla fiducia nella ricerca - Socialmedialife.it

A Grosseto, si svolgerà un incontro-dibattito intitolato “Scienza e co-scienza – Imparare la lezione” il 12 aprile alle 17.30 presso la sala conferenze di Villa Elena Maria, sede dell’associazione La Farfalla cure palliative Odv. L’evento vedrà la partecipazione di esperti del settore, tra cui Sara Gandini, Chiara Pica, Thomas Fazi e Giulio Milani. L’incontro si propone di affrontare temi complessi legati alla scienza e alla sua interazione con ideologie politiche.

Il tema dell’incontro: scienza e ideologia

L’incontro organizzato a Grosseto mira a esplorare il rapporto tra scienza e ideologia. Gli organizzatori hanno sottolineato come spesso i professionisti della scienza tendano a dimenticare l’importanza della pluralità delle prospettive nel loro lavoro quotidiano. Sara Gandini, epidemiologa di spicco con una lunga carriera all’Istituto europeo di oncologia , ha evidenziato che l’approccio scientifico dovrebbe valorizzare la complessità dei fenomeni piuttosto che semplificarli in modo riduttivo.

Gandini ha messo in luce come l’ideologia possa influenzare negativamente sia il campo politico che quello medico-sanitario. Secondo lei, quando la scienza viene utilizzata per sostenere posizioni politiche specifiche senza considerare le evidenze disponibili, si genera una crescente sfiducia da parte del pubblico nei confronti della comunità scientifica. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente durante le fasi iniziali della pandemia da Covid-19.

Critiche al modello scientifico attuale

Durante il dibattito verranno analizzati anche i danni causati dalla semplificazione delle informazioni scientifiche nel contesto pandemico. Gandini sostiene che quando gli esperti diventano strumenti al servizio del potere politico o economico perdono credibilità agli occhi dei cittadini comuni che cercano supporto nelle decisioni riguardanti la propria salute.

Il comunicato degli organizzatori fa riferimento all’epidemiologo John Ioannidis della Stanford University, noto per aver messo in discussione alcune narrative prevalenti sulla letalità del Covid-19 nei primi mesi della pandemia. Nonostante le sue osservazioni fossero basate su dati empirici solidi, Ioannidis è stato criticato da alcuni colleghi per presunti interessi personali legati alle sue affermazioni.

Questa situazione ha portato molti esperti a riconsiderare l’efficacia delle misure restrittive imposte durante la pandemia; lockdown rigidi sono stati messi in discussione poiché non avrebbero avuto effetti significativi sul contenimento delle infezioni ma avrebbero invece causato danni collaterali rilevanti sia dal punto di vista psicologico che economico.

Un appello alla responsabilità nella comunicazione scientifica

L’incontro rappresenta quindi un’occasione importante per discutere dell’importanza della fiducia nella comunità scientifica e del ruolo cruciale degli esperti nel mantenere questa fiducia attraverso pratiche etiche e trasparenti. Gli organizzatori auspicano che gli amanti del metodo scientifico possano unirsi contro ogni forma di strumentalizzazione politica delle evidenze scientifiche.

La nota finale degli organizzatori mette in guardia contro una governance pandemica caratterizzata dall’assenza di sistemi resilienti capaci di affrontare situazioni complesse come quella attuale. Si sottolinea anche quanto sia fondamentale promuovere azioni culturali capaci di rispondere adeguatamente alle sfide contemporanee senza cadere nell’errore delle semplificazioni superficiali.

Per partecipare all’incontro è previsto un contributo minimo d’ingresso pari a 10 euro; parte dei proventi sarà devoluta all’associazione La Farfalla cure palliative Odv per sostenere le loro attività benefiche.