Vendita di contatti privati: il Garante della Privacy avvia un’istruttoria su portali online

In Italia, l’accesso a numeri di telefono privati di politici e personaggi pubblici tramite portali online suscita preoccupazioni per la privacy, spingendo il Garante della Privacy ad avviare un’istruttoria.
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L’accesso ai numeri di telefono privati di politici e personaggi pubblici è diventato un fenomeno preoccupante in Italia. Diverse piattaforme online offrono la possibilità di ottenere questi contatti a pagamento, con abbonamenti che si aggirano intorno ai 50 euro al mese. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha deciso di intervenire aprendo un’istruttoria per valutare le implicazioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati personali.

La facilità di accesso ai dati personali

Oggi chiunque può accedere a una vasta gamma di numeri telefonici privati, inclusi quelli della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del presidente Sergio Mattarella. Le piattaforme che forniscono questi servizi sono conosciute come portali di lead generation, specializzati nella raccolta e vendita dei contatti. Questi database non includono solo i numeri istituzionali, ma anche quelli utilizzati da politici e funzionari per comunicazioni private con amici e familiari.

Le informazioni disponibili sono impressionanti: si stima che ci siano oltre 2.000 contatti associati alla presidenza del Consiglio, quasi 14.000 al ministero della Giustizia, oltre 4.800 al ministero dell’Interno e circa 11.700 al ministero della Difesa. Inoltre, risultano presenti anche migliaia di numeri appartenenti a membri delle forze dell’ordine come Polizia di Stato , Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza . Questo scenario solleva gravi preoccupazioni riguardo all’abuso potenziale delle informazioni ottenute.

Rischio per la privacy degli individui

Il problema principale non risiede soltanto nell’accessibilità ai numeri telefonici ma anche nel rischio concreto che tali informazioni possano essere utilizzate in modo improprio o abusivo da parte degli utenti finali delle piattaforme stesse. I dati potrebbero essere sfruttati non solo per effettuare chiamate indesiderate o molestie nei confronti dei soggetti interessati, ma anche per attività più invasive come il monitoraggio attraverso sistemi GPS.

La questione è stata già sollevata nel passato: Sky TG24 aveva condotto un’inchiesta nel 2019 evidenziando l’esistenza dello stesso problema senza alcun cambiamento significativo negli anni successivi; le piattaforme continuano ad operare indisturbate sul mercato italiano.

Le piattaforme coinvolte nella vendita dei dati

Attualmente esistono otto principali portali attivi nella vendita illegale dei contatti telefonici privati; tra queste spiccano tre aziende con sede in Russia, Stati Uniti ed Israele che dominano il mercato globale della lead generation.

L’accessibilità a questi servizi è garantita tramite abbonamenti annuali dal costo complessivo intorno ai 600 euro oppure attraverso prove gratuite limitate nel tempo disponibili solo mediante registrazione con una email aziendale valida.

Queste pratiche pongono interrogativi sulla legalità dell’attività commerciale svolta da tali portali e sull’effettiva protezione garantita dalla legislazione italiana riguardo alla privacy degli individui coinvolti.