Crollo della quotazione di Bitcoin: il prezzo scende sotto i 75.000 dollari

Il valore di Bitcoin scende sotto i 75.000 dollari in un contesto di instabilità finanziaria globale, noto come “black monday”, mentre gli investitori rivedono le loro strategie in vista di potenziali recessioni.
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Oggi, la quotazione di Bitcoin ha subito un significativo calo, scendendo sotto i 75.000 dollari. Questo evento si inserisce in un contesto di instabilità dei mercati finanziari globali, noto come “black monday“, che ha colpito anche altre asset class. Negli ultimi mesi, il prezzo del BTC aveva mostrato una crescita notevole, ma ora gli investitori si trovano a dover affrontare una nuova realtà.

L’andamento recente della quotazione di Bitcoin

Negli ultimi mesi, la quotazione di Bitcoin ha vissuto alti e bassi notevoli. All’inizio di novembre 2024, prima delle elezioni presidenziali statunitensi vinte da Donald Trump, il prezzo era attorno ai 70.000 dollari. Dopo l’annuncio della vittoria del nuovo presidente, la criptovaluta ha visto un’impennata rapida: è passata a 76.000 dollari e poi a oltre 91.000 dollari entro dicembre dello stesso anno.

Il picco massimo è stato raggiunto poco prima dell’insediamento ufficiale del presidente Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025, quando il valore del BTC ha superato i 109.000 dollari per poi iniziare una discesa costante che lo ha portato sotto i livelli psicologici dei cento e ottanta mila dolori nei mesi successivi.

A partire da febbraio 2025 si è avviata una fase discendente che continua ancora oggi; infatti la quotazione è scesa sotto gli ottanta mila dolori fino ad arrivare all’attuale valore inferiore ai settantacinquemila dolori.

Il black monday e le sue conseguenze sui mercati

Il crollo odierno può essere attribuito al cosiddetto “black monday“, un termine utilizzato per descrivere giornate particolarmente negative per i mercati finanziari globali. Negli ultimi giorni era già nell’aria l’anticipazione di questo evento negativo; le preoccupazioni riguardavano principalmente le politiche commerciali dell’amministrazione Trump e le loro possibili ripercussioni sull’economia degli Stati Uniti e su quella globale.

Le stime sulla probabilità di recessione negli USA sono cambiate drasticamente negli ultimi sette giorni: da meno del venticinque percento a oltre il sessantaquattro percento secondo Polymarket, evidenziando come gli investitori abbiano iniziato a rivedere seriamente le loro posizioni nel mercato azionario e delle criptovalute.

Questa nuova percezione del rischio sta spingendo molti investitori a ribilanciare rapidamente i propri portafogli in vista delle potenziali difficoltà economiche future; ciò sta causando forti vendite nei mercati tradizionali con perdite significative registrate dalla borsa di Hong Kong , Tokyo e Shanghai . Anche in Europa ci sono stati segnali negativi con aperture in calo attorno al -4%. Gli indici americani non hanno ancora aperto ma indicano tendenze simili dai futures disponibili sul mercato.

Un trimestre difficile per Bitcoin

Il primo trimestre del 2025 segna uno dei peggiori periodi nella storia recente per Bitcoin; infatti la sua valutazione è diminuita dell’11,7%, rappresentando così il peggior risultato dal primo trimestre del 2015 ad oggi.

Sebbene ci siano stati precedenti crolli più consistenti nel passato durante altri trimestri o periodi brevi specifici dell’anno solare, storicamente sia l’inizio che la fine dell’anno tendono ad essere positivi tranne nei casi in cui ci troviamo davanti ad un bear-market prolungato come quello attuale sembra suggerire.

Anche altre criptovalute stanno soffrendo pesantemente: Ethereum ha visto ridursi significativamente il proprio valore rispetto al BTC scendendo sotto lo zero virgola ventidue BTC vicino ai minimi storici mai registrati. La capitalizzazione totale dei mercati crypto senza contare Bitcoin ed Ethereum è crollata dai novocento trentaquattro miliardi all’inizio dell’anno fino ai seicentosessantasette miliardi odierni con una perdita complessiva pari al ventotto percento ben superiore rispetto alla caduta subita dal solo Bitcoin nello stesso periodo temporale.

L’oro resiste mentre altri asset crollano

In questo scenario negativo emerge però un dato interessante riguardo all’oro: nonostante l’instabilità generale dei mercati finanziari ed eventi drammaticamente sfavorevoli, il suo prezzo non mostra segni significativi d’aumento anzi sembra aver interrotto quel trend ascendente iniziato circa sei mesi fa.

Un giorno solo fuori dal trend rialzista non basta certo a dichiararne conclusa definitivamente l’ascesa, tuttavia stupisce osservare come nelle circostanze attuali dove tutti gli asset sembrano risentirne gravemente, l’oro rimanga fermo senza guadagnare terreno ulteriore.

Ciò potrebbe suggerire che gran parte degli operatori avevano già anticipato questa situazione negativa prezzando adeguatamente tale eventualità sul mercato. Se dovesse continuare questa stagnazione nel breve termine potrebbe risultare positivo sul lungo periodo poiché indica una stabilizzazione futura dopo eventi così turbolenti.

Concludendo quindi possiamo affermare che mentre i mercati stanno scontando pesanti rischie recessione sia negli Stati Uniti sia globalmente sarà fondamentale monitorarne evoluzione nelle prossime settimane onde capire se assisteremo ad ulterior nuovi ribassi oppure se inizieranno scommesse su recuperii futuri.