Domenica 6 aprile alle 14.00, su Rai 2, andrà in onda una nuova puntata di “Musica Mia”, il programma dedicato alla musica popolare condotto da Lorella Boccia e Marco Conidi. Questa volta la tappa è Modena, una città ricca di storia e cultura musicale, situata nel cuore della Pianura Padana. La puntata promette di esplorare le radici musicali emiliane attraverso incontri con artisti locali e momenti significativi legati alla tradizione.
La musica popolare emiliana: un patrimonio da scoprire
Modena è conosciuta per la sua antichissima tradizione musicale che affonda le radici nella cultura contadina e nei balli popolari. Lorella Boccia e Marco Conidi guideranno gli spettatori in un viaggio che mette in luce l’importanza della musica come elemento identitario della comunità locale. I due conduttori inizieranno il loro percorso dalla storica piazza Grande, simbolo della città, per poi spostarsi nelle campagne circostanti.
Uno dei momenti salienti sarà l’incontro con i Modena City Ramblers, una band che ha saputo mescolare i suoni del folk emiliano con quelli irlandesi creando un mix unico nel panorama musicale italiano. Questo incontro non solo celebra la band ma anche il dialogo tra diverse culture musicali che caratterizza la scena modenese.
Inoltre, si parlerà dei * canti di lavoro* del Coro delle Mondine di Novi, impegnato a preservare il patrimonio culturale legato all’agricoltura e alle tradizioni contadine dell’Emilia-Romagna. Questi canti rappresentano non solo una forma d’arte ma anche un modo per mantenere viva la memoria storica delle generazioni passate.
Le storie degli artisti modenesi
La puntata offrirà anche uno sguardo intimo sulla vita degli artisti locali attraverso interviste esclusive. Beppe Carletti, tastierista dei Nomadi ed icona della musica italiana dal vivo negli anni ’60 e ’70 racconterà aneddoti legati al suo percorso professionale accanto al compagno Augusto Daolio. Le sue esperienze forniranno uno spaccato significativo sulla trasformazione di Modena in capitale della musica beat italiana.
Marco Conidi avrà l’opportunità di incontrare Alberto Bertoli, figlio del celebre cantautore Pierangelo Bertoli. Questo incontro permetterà ai telespettatori di conoscere meglio l’eredità lasciata da Bertoli nel panorama musicale italiano e come questa continui a influenzare nuove generazioni.
Un altro momento interessante sarà dedicato alla tradizione del liscio grazie all’intervento degli Extraliscio guidati da Mirco Mariani; qui si esploreranno le sonorità moderne applicate a ritmi classici tipici delle balere italiane.
Riflessioni sul folk modenese
La puntata non mancherà di approfondire ulteriormente il tema del folk grazie alla testimonianza di Massimo Zamboni, noto chitarrista dei CCCP – Fedeli alla linea ed esponente fondamentale della scena rock italiana degli anni ’80. Zamboni discuterà dell’importanza delle radici musicali emiliane nella sua carriera artistica personale.
Il Castello di Sestola ospiterà poi i Viulan; questa formazione si distingue per il forte legame con la tradizione orale dell’Appennino bolognese-modanese ed offriranno performance live che faranno rivivere atmosfere antiche attraverso melodie evocative.
Infine ci sarà spazio per Ambrogio Sparagna; considerato uno dei massimi esperti italiani in materia di musica popolare, analizzerà alcuni aspetti specifici del folklore modenese contribuendo così ad arricchire ulteriormente questo affascinante viaggio culturale.
L’episodio culminerà con Edoardo Sylos Labini che presenterà “A Muso Duro“, canzone iconica scritta da Pierangelo Bertoli nel 1979: un vero capolavoro capace ancora oggi d’incantare gli ascoltatori grazie ai suoi testi profondamente evocativi.