La street artist Laika espone il suo messaggio pacifista all'Auditorium di Roma

La street artist Laika espone alla mostra ‘Artivism on paper’ a Roma, affrontando temi di giustizia sociale e diritti umani attraverso opere provocatorie e critiche alle attuali questioni geopolitiche.
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La street artist Laika espone il suo messaggio pacifista all'Auditorium di Roma - Socialmedialife.it

La street artist Laika fa sentire la sua voce nell'ambito della mostra 'Artivism on paper', allestita presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma fino al 6 aprile 2025. Attraverso opere emblematiche e rivendicazioni chiare, l'artista offre una prospettiva critica sulle attuali questioni geopolitiche, sottolineando l'importanza della giustizia sociale e del rispetto dei diritti umani, piuttosto che il riarmo e gli interessi militari.

Il significato di 'Not in my name'

Nel suo poster provocatorio 'Not in my name', Laika esprime il rifiuto dell'idea che la guerra e il riarmo possano essere strumenti di pace. La bandiera dell'Unione Europea, trasformata in un simbolo di arsenale con missili al posto delle stelle, rappresenta una svolta visiva che invita a riflettere sul ruolo delle istituzioni nel perseguire la pace. L'artista spiega che, nonostante sia stata fraintesa da alcuni, il suo intento non ha nulla a che vedere con figure come il presidente russo Putin. L'obiettivo è, infatti, quello di chiedere un impegno per la giustizia sociale e i diritti delle persone, messaggi che ha cercato di veicolare con oltre 500 poster affissi in tutta Roma.

Durante l'inaugurazione, Laika ha argomentato che l'Europa ha investito una quantità ingente di risorse, tra i 320 e i 340 miliardi di euro, in armamenti, mentre i settori dell'istruzione e della sanità subiscono tagli. L'artista sottolinea che ci sono vie alternative per raggiungere la pace, evidenziando la necessità di un'Europa il cui primo obiettivo sia il benessere delle persone, piuttosto che dei capitali e delle banche.

Mostra e opere iconiche

La mostra, curata da Rosa Polacco e in collaborazione con Galleria Rosso20sette, offre un'ampia selezione di opere che raccontano istantanee di attualità e di denuncia. Tra i lavori esposti vi sono 'Italianità', un tributo alla squadra di pallavolo italiana, e 'Too many bombs', che rappresenta una donna palestinese mancheggiante un missile invece di un bambino. Altri pezzi significativi includono 'Vivas nos queremos!', dedicato alla violenza di genere in Messico e 'Zapatos rojos - Save Afghan Women', un'opera che mette in luce i diritti delle donne afghane.

Riguardo al suo prossimo progetto, Laika ha accennato alla creazione di un'opera ispirata al Manifesto di Ventotene, considerato un documento cardine per la costruzione di un'Europa unita e libera. L'artista non rivela dettagli, preferendo mantenere il mistero attorno alle sue opere, che nascono sempre da esperienze personali e dai drammi collettivi.

L'arte come forma di resistenza

Da quando Laika è attiva nel panorama artistico urbano, la sua scelta di lavorare sotto anonimato emerge come una strategia di difesa non solo personale, ma anche del messaggio che intende comunicare. La maschera diventa un emblema della lotta per i diritti e della contemporanea violazione di essi, specialmente nei contesti dove l’hate speech e la violenza online sono all'ordine del giorno. L'artista descrive l'anonimato come una forma di protezione, che le consente di affrontare senza paura temi delicati e, talvolta, controversi.

Laika dichiara di sentirsi ispirata principalmente da eventi tragici e attuali, dimensionando il suo lavoro all'interno di un contesto di continua controversia e crisi. L’influenza che personaggi come Zerocalcare hanno avuto su di lei rappresenta una connessione artistica e sul piano umano, sottolineando l’importanza dei muri, non solo come superfici su cui dipingere, ma come spazi di protesta e di espressione collettiva.

Critica sociale e geopolitica

Laika non si tira indietro nemmeno quando si tratta di commentare le attualità globali, come le tensioni in Gaza. L'artista esprime la sua indignazione per la situazione in corso, accusando gli interessi personali del leader israeliano di impedire la Pace e delineando un quadro nel quale i più vulnerabili sono le vere vittime. Il suo impegno va oltre l’arte, toccando tematiche cruenti come la violenza e il dolore, ma anche la speranza di un futuro migliore.

Infine, Laika invita alla riflessione su come la sua arte possa contribuire a questo dibattito sociale, dimostrando che anche i messaggi artistici possono incitare alla giustizia. Il suo lavoro invita a un approccio critico e proattivo, per costruire una società più equa e solidale.

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