Mercoledì 2 aprile, i soccorritori hanno estratto vive tre persone dalle macerie in Myanmar, cinque giorni dopo un devastante terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito la regione e altri Paesi del sud-est asiatico. Le operazioni di salvataggio continuano mentre il bilancio delle vittime continua a crescere.
I soccorsi e le operazioni di salvataggio
Le squadre di soccorso hanno lavorato incessantemente per cercare sopravvissuti tra le rovine degli edifici crollati. Due uomini sono stati estratti vivi da un hotel nella capitale Naypyidaw, mentre un terzo è stato recuperato da una pensione situata in un’altra città colpita dal sisma. Le operazioni sono state rese difficili dalla grande quantità di detriti e dalla necessità di garantire la sicurezza dei soccorritori stessi.
I team internazionali si sono uniti agli sforzi locali per fornire assistenza nelle aree più colpite. Lavorando giorno e notte, i volontari utilizzano attrezzature specializzate per rimuovere le macerie e cercare eventuali segni di vita sotto i resti degli edifici distrutti.
La risposta immediata al disastro ha visto anche l’arrivo di aiuti umanitari da parte delle organizzazioni non governative che stanno fornendo cibo, acqua potabile e assistenza medica alle popolazioni sfollate.
Il bilancio delle vittime
Il terremoto ha causato danni ingenti non solo nel Myanmar ma anche nei Paesi vicini del sud-est asiatico. Secondo gli ultimi rapporti ufficiali, il numero totale dei morti è salito a 3.085 unità con oltre 4.715 feriti registrati fino ad ora; inoltre ci sono ancora 341 dispersi che potrebbero trovarsi intrappolati sotto le macerie o in zone isolate.
Le autorità locali stanno monitorando costantemente la situazione sanitaria nelle aree interessate dal sisma per prevenire possibili epidemie legate alla mancanza d’acqua potabile o alle condizioni igieniche precarie create dall’emergenza abitativa.
In molte zone rurali, l’accesso ai servizi sanitari è limitato; pertanto gli interventi tempestivi risultano cruciali per garantire cure adeguate ai feriti e supporto psicologico agli sfollati traumatizzati dall’evento catastrofico.
Epicentro del terremoto vicino a Mandalay
L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino alla città di Mandalay, la seconda più grande del Myanmar dopo Yangon. Questo evento sismico ha avuto ripercussioni significative su tutta la regione circostante ed è stato avvertito anche in altre nazioni limitrofe come Thailandia e India.
Gli esperti geologici stanno analizzando i dati relativi all’attività sismica della zona per comprendere meglio le dinamiche dell’evento ed elaborare strategie preventive future contro simili calamità naturali che possono mettere a rischio vite umane e infrastrutture critiche.
La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi della situazione nel paese asiatico mentre si mobilitano risorse aggiuntive per sostenere gli sforzi umanitari necessari nei prossimi giorni.