Larry Fink, CEO e fondatore di Blackrock, ha lanciato un allerta riguardo alla stabilità del dollaro come moneta di riserva globale. In una lettera annuale agli investitori, Fink sottolinea che se gli Stati Uniti non affrontano il loro deficit federale e la crescente dinamica del debito pubblico, il dollaro potrebbe perdere la sua posizione privilegiata. Questa eventualità non favorirebbe altre valute tradizionali come l’euro o lo yuan cinese, ma piuttosto criptovalute come il bitcoin.
Il monito sul debito americano
Nella sua analisi dettagliata, Fink mette in evidenza i rischi associati al crescente debito nazionale degli Stati Uniti. Secondo le sue osservazioni, dal 1989 ad oggi il debito è aumentato tre volte più velocemente rispetto al prodotto interno lordo . Questo squilibrio potrebbe avere conseguenze gravi per l’economia americana e per la fiducia globale nel dollaro.
Fink riporta che quest’anno i pagamenti degli interessi sul debito pubblico supereranno i 952 miliardi di dollari. Entro il 2030, prevede che le spese obbligatorie del governo e il servizio del debito assorbiranno tutte le entrate federali disponibili. Questo scenario rappresenterebbe una minaccia diretta alla capacità degli Stati Uniti di mantenere la loro posizione dominante nel sistema monetario internazionale.
L’avvertimento è chiaro: se non verrà messo sotto controllo questo trend negativo, gli investitori potrebbero iniziare a considerare alternative digitali come asset sicuri rispetto al tradizionale rifugio offerto dal dollaro.
Le sfide economiche globali
Fink affronta anche le attuali difficoltà economiche che caratterizzano sia gli Stati Uniti sia altri paesi nel mondo. Pur evitando riferimenti espliciti alle politiche dell’amministrazione Trump riguardanti dazi e protezionismo commerciale, fa notare che queste pratiche stanno contribuendo a creare divisioni tra economie forti e deboli.
Secondo lui, questa situazione ha influenzato profondamente la vita politica ed economica negli USA e altrove. La percezione diffusa è quella di un capitalismo in crisi; molti ritengono necessario esplorare nuove strade per stimolare la crescita economica.
Fink propone quindi una soluzione: coinvolgere maggiormente i risparmiatori nello sviluppo delle infrastrutture nei prossimi quindici anni. Blackrock stima progetti globali per circa 68 mila miliardi di dollari in settori quali strade ed energia; pertanto si sta preparando ad offrire opportunità anche ai piccoli investitori.
Ottimismo sull’Europa
Un altro punto saliente della lettera riguarda l’atteggiamento verso l’Europa da parte dei grandi investitori internazionali. Fink esprime un cauto ottimismo su questo fronte dopo mesi in cui l’area era stata trascurata dagli operatori finanziari globali.
Nel documento viene citato Mario Draghi con riferimento alla necessità di abbattere barriere commerciali tra i paesi europei stessi anziché concentrarsi solo sulle relazioni esterne all’Unione Europea. Un paradosso evidenziato da Fink è quello secondo cui operare in Cina può risultare più vantaggioso per alcune aziende tedesche rispetto all’Italia o alla Francia.
Nonostante ciò, conclude con note positive sulla ripresa dell’interesse verso l’Europa: “Credo che stiamo assistendo a una nuova consapevolezza tra i responsabili politici”, afferma Fink indicando segnali incoraggianti nella gestione delle normative interne europee.