L’INPS ha recentemente fornito indicazioni importanti riguardo alla presentazione delle domande di riconoscimento per lavori particolarmente faticosi e pesanti. Le richieste devono essere effettuate entro il 1° maggio 2025 da parte dei lavoratori che raggiungeranno i requisiti pensionistici nel 2026. Questa opportunità è rivolta a diverse categorie di lavoratori, inclusi quelli del settore privato.
Destinatari del beneficio
Il messaggio dell’INPS chiarisce chi può beneficiare della misura. Sono inclusi i lavoratori che svolgono mansioni considerate usuranti, come coloro che operano sulla “linea catena”, i conducenti di mezzi pubblici e i lavoratori notturni con un numero significativo di giorni lavorativi all’anno. In particolare, si fa riferimento a due gruppi principali:
- Lavoratori notturni: Quelli impiegati per almeno 78 giorni all’anno o in attività continuativa durante l’intero anno.
- Altri settori: Lavoratori coinvolti in mansioni ad alto stress fisico e mentale.
Per accedere al beneficio, sono previsti requisiti specifici legati all’età anagrafica e all’anzianità contributiva sia per dipendenti che per autonomi. Ad esempio, i* dipendenti* devono avere almeno 35 anni di contributi e un’età minima variabile tra i 61 anni e sette mesi fino ai 64 anni e sette mesi a seconda della categoria.
Requisiti necessari
I criteri da soddisfare variano in base alla tipologia di lavoro svolto:
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Lavoratori dipendenti impegnati in attività usuranti necessitano:
- Anzianità contributiva: minimo 35 anni
- Età anagrafica: almeno tra i 61 anni e sette mesi fino ai 63 anni e sette mesi
- Raggiungimento della quota pensionistica compresa tra quota 97,6 a quota 100,6.
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Lavoratori autonomi, invece:
- Devono rispettare gli stessi parametri sull’anzianità ma con età minime più elevate .
Questi requisiti sono fondamentali poiché determinano l’idoneità alla richiesta del riconoscimento dei lavori pesanti.
Tempistiche per la presentazione delle domande
È cruciale prestare attenzione alle scadenze indicate dall’INPS. I soggetti che perfezioneranno le condizioni necessarie nel corso del prossimo anno dovranno inviare la domanda entro il termine stabilito del primo maggio prossimo venturo. Qualora la domanda venga presentata dopo questa data, ci saranno conseguenze sul momento d’inizio della pensione:
- Ritardi fino a un mese comporteranno una posticipazione equivalente.
- Ritardi compresi fra uno e tre mesi porteranno ad una dilazione maggiore.
- Ritardi superiori ai tre mesi comporteranno una sospensione più lunga nell’accesso al trattamento pensionistico.
Le domande devono essere inoltrate telematicamente tramite il portale INPS insieme alla documentazione necessaria come il modulo “AP45” attestante lo svolgimento dell’attività faticosa.
Esito delle domande
Dopo l’invio delle richieste, l’INPS provvederà ad informare gli interessati sull’esito dell’accertamento dei requisiti richiesti:
- Accoglimento positivo con indicazione della decorrenza utile.
- Accettazione con riserva se la verifica avviene successivamente al raggiungimento dei requisiti nel corso del prossimo anno.
- Rigetto qualora non si soddisfino le condizioni previste dalla normativa vigente.
In caso d’accoglienza riservata sarà necessario attendere conferma finale sul raggiungimento degli standard richiesti entro fine dicembre dello stesso anno prima dell’effettivo accesso al trattamento pensionistico previsto dal sistema previdenziale italiano.