Revolut rivela l’aumento delle frodi online: WhatsApp e Telegram tra i principali colpevoli

Il report di Revolut evidenzia un aumento allarmante delle frodi su WhatsApp e Telegram, con Meta protagonista. In Italia, le truffe legate a offerte lavorative raggiungono il 52% degli episodi segnalati.
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Revolut, la fintech globale con oltre 50 milioni di clienti, ha pubblicato il suo terzo Consumer Security and Financial Crime Report. Il report mette in luce le nuove strategie adottate dai truffatori a livello mondiale e in Italia, evidenziando un preoccupante aumento delle frodi attraverso servizi di messaggistica crittografati come WhatsApp e Telegram. La seconda metà del 2024 ha visto un incremento significativo di queste attività fraudolente, con Meta che continua a rappresentare una fetta considerevole delle segnalazioni globali.

L’aumento delle frodi su piattaforme di messaggistica

Il report di Revolut sottolinea come i criminali stiano sempre più sfruttando applicazioni di messaggistica crittografata per perpetrare le loro truffe. Le statistiche mostrano che oltre un terzo delle frodi segnalate proviene da WhatsApp e Telegram. Questo fenomeno è particolarmente allarmante poiché molti utenti credono erroneamente che tali piattaforme siano sicure. Nel secondo semestre del 2024, i casi legati a Telegram sono aumentati del 121%, mentre quelli su WhatsApp hanno registrato un incremento del 67%.

Questa tendenza suggerisce che gli utenti devono essere più cauti nell’uso dei servizi di messaggistica per comunicare informazioni sensibili o effettuare transazioni finanziarie. I criminali si avvalgono della percezione errata della sicurezza offerta da queste app per ingannare le vittime.

Meta rimane il principale attore nelle truffe online

Nonostante l’emergere di altre piattaforme, Meta continua a dominare il panorama delle frodi online. Nel secondo semestre del 2024, oltre il 54% delle truffe segnalate a Revolut proveniva da servizi collegati alla compagnia fondata da Mark Zuckerberg. Questo dato rappresenta il terzo periodo consecutivo in cui Meta mantiene questa posizione preminente nel settore della criminalità informatica.

Le caratteristiche intrinseche dei social media possono facilitare la diffusione rapida ed efficace dei raggiri perpetrati dai truffatori. La facilità con cui gli utenti possono interagire tra loro rende questi spazi ideali per azioni fraudolente mirate.

Tipologie prevalenti di truffe: focus sugli acquisti

Il report evidenzia anche la persistenza delle truffe legate agli acquisti online, con particolare attenzione alle vendite fraudolente di biglietti per eventi musicali o sportivi che colpiscono soprattutto i giovani adulti tra i 17 e i 34 anni. Questi gruppi demografici rappresentano rispettivamente il 36% e il 38% dei casi segnalati nella seconda metà del 2024.

In Italia si registra una situazione particolare: qui le offerte lavorative fraudulent sono diventate predominanti rispetto ad altri Paesi europei, costituendo ben il 52% totale degli episodi denunciati nel continente europeo; sorprendentemente, ben il 71% degli scam avviene tramite Telegram mentre solo un quarto su WhatsApp.

Dati specifici sulle frodi in Italia

Analizzando più nel dettaglio la situazione italiana emerge chiaramente come circa metà degli episodi fraudolenti avvenga su Telegram; seguono poi WhatsApp al 23%. Un altro dato interessante riguarda le modalità attraverso cui vengono perpetrate queste frodi: l’Italia è infatti al primo posto in Europa per quanto riguarda gli scam legati alle offerte lavorative; al contrario risulta avere la percentuale più bassa riguardo alle truffe sugli acquisti .

Le statistiche relative agli investimenti indicano invece una quota simile ad altri Paesi europei: qui si attesta intorno al 13%, ma anche in questo caso molte operazioni vengono effettuate tramite WhatsApp . Queste cifre non sono solo numeriche ma riflettono storie reali ed esperienze dolorose per chi ne è stato vittima.

Woody Malouf, Head of Financial Crime presso Revolut, ha dichiarato che “I truffatori stanno rapidamente adattando le loro tattiche”, sottolineando quindi l’urgenza dell’intervento proattivo sia dalle istituzioni finanziarie sia dalle piattaforme di social media coinvolte nella lotta contro questo fenomeno crescente.