Secondo l’Osservatorio statistico dell’Inps, al primo gennaio 2025 si registrano in Italia quasi 18 milioni di pensioni attive. Di queste, una parte significativa è di natura previdenziale, mentre un’altra quota rilevante riguarda le prestazioni assistenziali. Questo articolo analizza i dati più recenti riguardanti la distribuzione delle pensioni nel nostro Paese.
Distribuzione delle pensioni: previdenziali e assistenziali
Le statistiche mostrano che il totale delle pensioni vigenti ammonta a 17.986.149 unità. Di queste, il 76,1% sono di tipo previdenziale e il restante 23,9% appartiene alla categoria assistenziale. Le gestioni dei dipendenti privati rappresentano la maggior parte delle erogazioni: ben il 46,4% del totale delle pensioni proviene da questa categoria.
Tra le gestioni dei lavoratori autonomi si registra una percentuale del 28,1%, mentre le prestazioni assistenziali coprono il restante 23,9%. Il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti è particolarmente significativo poiché comprende il 43,8% del totale delle pensioni erogate e contribuisce per il 57,2% agli importi complessivi in pagamento.
Dettagli sulle prestazioni previdenziali
Entrando nel merito delle prestazioni di tipo previdenziale fornite dall’Inps emerge che ben il 69,5% sono costituite da pensioni di vecchiaia; tra queste circa il 57,3% sono destinate a uomini. Le altre categorie comprendono le pensioni di invalidità previdenziale – con una predominanza maschile pari al 58% – e quelle ai superstiti che rappresentano un ulteriore segmento importante con una quota del 25,7%, dove solo il 12,6% va a uomini.
Questi dati evidenziano non solo la prevalenza della categoria della vecchiaia ma anche come le altre forme di sostegno siano distribuite tra i generi in modo disomogeneo.
Prestazioni assistenziali: invalidità civile e assegni sociali
Per quanto riguarda le prestazioni assistenziali erogate dall’Inps nel corso degli anni recentissimi risulta che il 79,4% sia costituito da indennità o pensione per invalidità civile; qui gli uomini ricevono circa il 42% degli importi totali. Il restante 20,6% è suddiviso tra assegni sociali e altre forme simili dove gli uomini coprono circa 38,1%. Queste cifre offrono uno spaccato chiaro su come siano strutturate le misure economiche destinate a supportare i cittadini italiani più vulnerabili.
Geografia delle pensione in Italia
Analizzando i dati territorialmente emerge che l’Italia settentrionale detiene la maggioranza dei diritti alle prestazioni con una percentuale pari al 47,8%. Seguono Centro e Sud insieme alle Isole . Una piccola parte viene destinata ai residenti all’estero. Anche gli importi erogati seguono questa tendenza geografica: il 55,9% va all’Italia settentrionale mentre solo lo 0,8% finisce nelle mani dei cittadini residenti all’estero.
Questa distribuzione territoriale suggerisce differenze significative nell’accesso alle risorse economiche legate alla vita dopo la carriera lavorativa attiva.
Nuove liquidazioni nel corso del 2024
Nel corso dell’anno appena trascorso sono state liquidate nuove pensioni per un totale complessivo pari a 1.434.086 unità; oltre metà rientra nella categoria previdenziale. I fondi annualizzati stanziati per questi nuovi diritti ammontano a 15,1 miliardi euro rappresentando circa 6%, rispetto all’importo complessivo annuo previsto per gennaio 2025.
Di nuovo qui emerge chiaramente come gran parte sia destinata alle pensioni di vecchiaia seguita dalle invalidità ed infine dai superstiti . Anche se questo quadro generale offre uno spunto interessante sulla situazione attuale continua ad esserci bisogno d’interventi mirati affinché tutti possano beneficiare equamente dal sistema pensato appositamente per garantire sicurezza economica post-lavorativa.