Netflix sta cambiando la sua strategia nel settore videoludico, puntando su un approccio innovativo che mira a semplificare l’accesso ai giochi per un pubblico più ampio. Alain Tascan, responsabile della divisione Netflix Gaming, ha delineato una visione che potrebbe modificare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con i videogiochi. L’obiettivo è chiaro: eliminare le barriere che ostacolano l’ingresso al mondo del gaming, rendendolo fruibile anche per chi non è già un appassionato.
La filosofia di Alain Tascan e l’ispirazione dal Nintendo Wii
Alain Tascan porta con sé una lunga esperienza nel settore videoludico, avendo lavorato in aziende come Electronic Arts. Durante un’intervista con The Game Business, ha condiviso la sua ammirazione per il Nintendo Wii, una console che ha rivoluzionato il mercato grazie alla sua accessibilità e al prezzo contenuto. Questa stessa filosofia di inclusività guida ora la strategia di Netflix Gaming.
Tascan sottolinea come molte delle attuali difficoltà nell’approccio ai videogiochi siano legate all’attrito presente nei processi tradizionali. Per esempio, scaricare un gioco può risultare complicato e richiedere tempo; inoltre, possedere hardware costoso o avere a disposizione diversi controller rappresenta ulteriori ostacoli per i neofiti del settore. La risposta di Netflix si orienta verso il cloud gaming: questo modello consente agli utenti di accedere ai giochi direttamente tramite la piattaforma streaming senza necessità di dispositivi specifici.
Attualmente sono già disponibili diversi titoli su dispositivi mobili e computer attraverso questa modalità cloud. Questo rappresenta solo l’inizio della strategia più ampia dell’azienda volta a creare esperienze ludiche immediate e senza complicazioni.
Un futuro dominato da party game e esperienze sociali
La visione futura delineata da Tascan prevede lo sviluppo di “party game” e altre esperienze sociali pensate per coinvolgere rapidamente gli utenti senza curve d’apprendimento elevate o attrezzature specializzate necessarie. Secondo lui, i bambini non attendono ansiosamente nuove console come la PS6; piuttosto cercano divertimento immediato attraverso giochi semplici ma coinvolgenti.
Tascan afferma chiaramente che non sempre sia necessario sviluppare titoli complessi o lunghi da completare per attrarre nuovi giocatori. Questa posizione riflette una volontà precisa da parte di Netflix: espandere il mercato videoludico puntando su esperienze più accessibili ed immediate rispetto ai tradizionali grandi giochi di ruolo che richiedono ore ed ore d’impegno.
L’intento è quello di allinearsi con la missione principale dell’azienda: intrattenere spettatori eterogenei offrendo contenuti adatti a tutti i gusti ed esigenze.
Le sfide della nuova direzione intrapresa
Nonostante le ambizioni dichiarate da Netflix Gaming siano chiare, ci sono segnali contrastanti riguardo alla solidità della loro strategia. Recentemente l’azienda ha chiuso il team dedicato allo sviluppo dei titoli AAA spostando invece l’attenzione verso produzioni mobile e party game; questo cambio ha sollevato interrogativi sulla determinazione reale dell’impresa nel voler competere seriamente nel mercato dei videogiochi.
Il confronto con Google Stadia – piattaforma ambiziosa ma rapidamente abbandonata – funge da monito sulle difficoltà insite nell’affermarsi in questo settore competitivo. Tuttavia, Tascan risponde alle critiche evidenziando come ci vogliano tempo ed investimenti significativi per ottenere risultati concreti nel campo videoludico.
Sottolinea anche quanto sia fondamentale ricevere supporto dai co-CEO dell’azienda nella realizzazione degli obiettivi prefissati riguardo al gaming; secondo lui se Netflix desidera continuare ad intrattenere globalmente deve necessariamente essere presente anche in questo segmento del mercato.
Nonostante ciò alcune recenti cancellazioni tra cui quella dei titoli Don’t Starve Together su iOS e Android suggeriscono che ci sia ancora molto lavoro da fare prima che questa visione possa concretizzarsi pienamente sul mercato videoludico mainstream.