La nuova narrazione di Mario Santamaria: un romanzo che esplora le famiglie e le ideologie in conflitto

“Custode di mio fratello” di Mario Santamaria esplora le tensioni familiari e ideologiche in una Roma contemporanea, raccontando la storia di due fratelli divisi da scelte opposte e segreti inaspettati.
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La nuova narrazione di Mario Santamaria: un romanzo che esplora le famiglie e le ideologie in conflitto - Socialmedialife.it

Il romanzo “Custode di mio fratello“, scritto da Mario Santamaria e pubblicato da Giulio Perrone Editore, si immerge nelle complessità delle famiglie moderne, intrecciando legami di sangue e ideologie opposte. Ambientato a Roma nel 2020, il libro affronta il tema delle ferite familiari e della lotta continua fra fascismo e antifascismo, riflettendo sulle tensioni sociali che caratterizzano la società italiana.

Un racconto di tensione e mistero

Nella cornice di una Roma divisa tra quartieri altolocati e periferie problematiche, “Custode di mio fratello” ci introduce a Lucio e Caio, due fratelli le cui vite prendono direzioni completamente opposte. Il romanzo non solo narra le loro esistenze, ma esplora anche un contesto storico che vede l’Italia marcatamente segnata da conflitti ideologici. I personaggi sono entrambi figli di un ex membro di Terza Posizione, scappato in Inghilterra negli anni ’90, ma con visioni e scelte di vita radicalmente diverse.

Lucio, anestesista professionista, svolge un’attività controversa e inquietante: sottrae organi ai cittadini italiani per destinarli ai migranti. D’altra parte, Caio è un carrozziere neofascista, attivista nei quartieri più disagiati, dove organizza furti con l’intento di sostenere la comunità locale. Il loro legame viene messo a dura prova dalla drammatica scomparsa della madre e dall’arrivo di una sorella che risveglia segreti inaspettati. Queste rivelazioni costringono i due a rivedere le loro vite e il loro rapporto, segnato da distanza e incomprensioni.

La lotta tra retaggi e scelte individuali

L’autore, in una recente intervista, ha sottolineato che “non è vero che le famiglie felici sono tutte felici allo stesso modo”. Santamaria offre una riflessione profonda su come i segreti e le rimozioni possano influenzare la vita di ciascun membro di una famiglia. Ogni famiglia ha la sua storia complessa, e nel caso di Lucio e Caio, i tentativi di raggiungere la felicità sono impediti da una serie di esperienze traumatiche e dalla difficile riconciliazione delle rispettive identità.

Il romanzo si propone non solo come un’opera narrativa, ma anche come un’analisi sociologica che invita il lettore a riflettere sulla diversità di esperienze all’interno delle famiglie e sul modo in cui queste affrontano il dolore e le divisioni. Le relazioni fra i personaggi si complicano ulteriormente a causa della mafia nigeriana, un altro fattore di tensione che mina la già fragile stabilità della loro routine quotidiana.

Presentazione dell’opera a Roma

Per coloro che desiderano approfondire il messaggio di “Custode di mio fratello“, è prevista una presentazione ufficiale a Roma, domenica 16 marzo alle 18:30 presso il Lian Club, situato in Via Nomentana 1111. In occasione di questo evento, il pubblico avrà finalmente l’opportunità di interagire con l’autore e discutere i temi evocati nel libro, immersi in una città che, simile ai suoi protagonisti, vive una lotta costante tra identità e differenze.

La narrazione di Santamaria rappresenta un’importante testimonianza della complessità delle relazioni familiari e degli antagonismi ideologici, creando un dialogo attuale che risuona con le sfide del nostro tempo.

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