Martedì scorso, Milano ha fatto da sfondo a un incontro tra due icone, Spike Lee e Adriano Celentano, che si è rivelato cruciale per il mondo del cinema e della musica. Al centro di questa straordinaria occasione c’è una parola – o meglio una lunghissima parola: “Prisencolinensinainciusol“. Questo brano, pubblicato nel 1972 dal Molleggiato, è considerato uno dei primi esempi di rap della storia. Spike Lee, noto regista americano e pioniere nella valorizzazione del rap nel cinema, ha cercato l’illustrazione di Celentano per includere il suo brano nella colonna sonora del nuovo film “Highest 2 Lowest“, atteso per la primavera e presentato in anteprima al Festival di Cannes.
Il progetto cinematografico di Spike Lee
“Highest 2 Lowest” si presenta come un thriller poliziesco e rappresenta un remake in lingua inglese del celeberrimo “High and Low” del regista giapponese Akira Kurosawa. Una delle peculiarità del film sarà l’inclusione di “Prisencolinensinainciusol“, che verrà riproposto con un nuovo testo in inglese. Durante l’incontro avvenuto a Palazzo Parigi, Spike Lee ha avuto l’opportunità di far ascoltare a Celentano la nuova versione del brano, in un dialogo che si è rivelato fondamentale per la riuscita del progetto.
Spike Lee non è nuovo a sperimentazioni musicali nei suoi film. Negli anni, ha integrato con maestria il rap e altri generi musicali, riuscendo a dare una voce forte e chiara ad artisti afroamericani. Questo suo nuovo lavoro promette di continuare su quella strada, integrando il patrimonio musicale italiano nel contesto della cultura hip hop.
Dopo l’incontro, Lee ha avuto anche la possibilità di assistere a una partita di calcio, Inter-Feyenoord, a San Siro, segnalando non solo un legame con il cinema e la musica, ma anche con la cultura sportiva italiana.
“Prisencolinensinainciusol”: un brano iconico
Il brano “Prisencolinensinainciusol” è stato pubblicato su un 45 giri nel 1972 e cantato in una lingua volutamente incomprensibile. Sul retro della copertina, Celentano lasciò una sorta di guida all’ascolto, accentuando il messaggio di amore universale che il brano intendeva veicolare. Questo pezzo è un esempio di “grammelot“, un linguaggio scenico che emula le proprietà fonetiche di una lingua, creando un flusso continuo di suoni che simula un discorso.
All’epoca della sua uscita, non tutti compresero appieno il significato del pezzo. Molti ascoltatori, privi di familiarità con l’inglese, si lasciarono ingannare, pensando che il brano fosse in lingua inglese, con l’unica frase comprensibile, “all right“, posizionata all’inizio. Questo aspetto ha contribuito a diffondere un alone di grande curiosità intorno a Celentano e alla sua musica.
L’importanza del rap nel cinema di Spike Lee
Spike Lee è senza dubbio uno dei registi che ha maggiormente valorizzato il rap all’interno delle sue opere. Il film “Fa’ la cosa giusta“, realizzato nel 1989, segna un punto di svolta per l’inclusione di questo genere musicale nel panorama cinematografico. La traccia “Fight The Power” dei Public Enemy, presente nel film, è diventata un simbolo di protesta e un grande successo commerciale.
Nel nuovo progetto, accanto a Denzel Washington, il cast include anche il rapper ASAP Rocky e la rapper Ice Spice, segnando un’ulteriore fusione tra il mondo del cinema e quello musicale. Lee ha recentemente affermato il suo legame con l’hip hop “vecchia scuola“, e quale modo migliore di onorarla se non incorporando il brano di Celentano nel suo film, un vero e proprio antesignano del rap, che ha anticipato tendenze e stili che oggi conosciamo?
L’incontro tra Spike Lee e Adriano Celentano rappresenta quindi non solo la fusione di due mondi, cinematografico e musicale, ma anche un omaggio al linguaggio universale e all’integrazione culturale che da sempre contraddistingue l’arte.