Risalita del gas in Europa: le nuove manovre Usa-Russia sulla fornitura energetica

Il mercato del gas in Europa mostra un rialzo a 42 euro per megawattora, influenzato dalle tensioni tra Stati Uniti e Russia e dalle nuove sanzioni americane sul settore energetico russo.
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La situazione del gas in Europa continua a evolversi, con i recenti sviluppi delle relazioni tra Stati Uniti e Russia che incidono sulle dinamiche del mercato. Martedì 15 marzo 2025, il gas ha mostrato un leggero rialzo, attestandosi a 42 euro per megawattora al Ttf di Amsterdam. Questo incremento è avvenuto in un contesto di incertezze e strategie legate ai gasdotti e alle sanzioni, tutte in relazione agli eventi in corso nell’asse geopolitico tra Washington e Mosca.

L’attuale situazione del mercato del gas

Il rialzo del gas è avvenuto dopo una giornata caratterizzata da oscillazioni significative nei prezzi e da attese su come potesse evolversi la situazione tra gli Stati Uniti e la Russia. Le pressioni diplomatiche, unite ai timori di un possibile ripristino delle sanzioni americane sull’energia, hanno creato un clima di incertezza. Le sanzioni annunciate riguardano principalmente il settore petrolifero e del gas russo, temi caldi nelle relazioni internazionali, soprattutto in seguito ai conflitti in Ucraina.

Un fattore cruciale per il mercato è rappresentato dal North Stream 2, un gasdotto completato nel settembre 2021, ma mai attivato. Questo progetto, sostenuto fortemente da Mosca e dall’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, ha incontrato l’opposizione degli Stati Uniti, che temono che rafforzerebbe l’influenza russa sulle forniture energetiche in Europa. La preoccupazione di Washington è radicata nella volontà di garantire che l’Europa mantenga una diversificazione delle fonti energetiche e non diventi eccessivamente dipendente dalla Russia.

Le recenti manovre politiche

La giornata di martedì ha visto la prima reazione concreta da parte degli Stati Uniti sulla questione. Con informazioni fornite da fonti attendibili, è emerso che Washington ha deciso di non rinnovare le esenzioni dalle sanzioni che erano state in vigore, riguardanti numerosi istituti bancari russi. Questo annuncio ha segnato un punto di novità nella politica energetica americana, che mira a stabilire un controllo maggiore sulle transazioni energetiche globali.

La scadenza di queste esenzioni rappresenta un ostacolo significativo per le banche russe nel condurre operazioni di pagamento per il petrolio, con il rischio di un aumento dei prezzi a livello internazionale. Le banche colpite da questa decisione includono istituti di rilevo come Sberbank e VTB Bank. Dalla scadenza delle deroghe deriva una limitazione per altri paesi, rendendo complicata l’acquisizione di petrolio russo, con potenziali ripercussioni sui prezzi.

Ma mentre la situazione appare tesa, i mercati hanno dimostrato che potrebbero considerare questa mossa come una strategia piuttosto che una minaccia diretta. Indiscrezioni da Bloomberg suggeriscono che Washington e Mosca stiano discutendo un possibile riavvio dei legami energetici, avanzando l’idea che gli Stati Uniti stiano considerando di collaborare con Gazprom su progetti globali.

Dialogo e opportunità future

Qual è il piano che potrebbe scaturire da queste manovre? Gli Stati Uniti, sotto la spinta dell’amministrazione, cercano di mediare per una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina, promuovendo al contempo relazioni economiche più strette con la Russia. In tal modo, Washington potrebbe raggiungere un’influenza significativa sulle forniture europee, anche dopo che molti paesi europei hanno cercato di disimpegnarsi dal gas russo.

La strada verso un ritorno a una situazione preconflitto appare complessa. L’Europa, che prima dell’invasione ucraina dipendeva per oltre il 40% dalle forniture russe, ha già firmato numerosi contratti di lungo termine che non possono essere annullati facilmente. Contestualmente, la riapertura dei gasdotti rappresenta un’opportunità per la Russia di riacquisire quote di mercato, mentre i paesi europei cercano di risolvere le difficoltà energetiche.

Le recenti informazioni emerse suggeriscono che il Financial Times abbia confermato trattative in corso riguardo al riavvio del North Stream 2, con una potenziale partecipazione di investitori americani. I consumatori tedeschi, in particolare, continuano a sperare in un gas russo a prezzi competitivi, evidenziando così l’importanza di queste nuove dinamiche per il mercato energetico.

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