Le aspettative del commercio globale si presentano fortemente negative, complicate da crescenti tensioni commerciali e geopolitiche. Le recenti dichiarazioni dell’amministrazione statunitense riguardo ai dazi nei confronti dell’Unione Europea potrebbero avere ripercussioni significative sul mercato italiano. Secondo l’Istat, le conseguenze della guerra commerciale avviata dall’ex presidente Trump si stanno già facendo sentire.
Impatti potenziali dei dazi statunitensi
L’amministrazione Usa ha minacciato tariffe senza precedenti, tali da raggiungere anche il 200% su alcuni prodotti, come vini e alcolici europei, se non verrà ritirato il contro-dazio del 50% sul bourbon. Queste misure potrebbero influenzare pesantemente l’Italia, che già risente delle conseguenze delle politiche commerciali americane. La Nota dell’Istat evidenzia come la situazione possa aggravarsi ulteriormente.
Analizzando i dati, si scopre che Roma è particolarmente vulnerabile a queste oscillazioni. Rispetto alle altre grandi città europee come Berlino, Parigi e Madrid, l’Italia dipende maggiormente dalle vendite al di fuori dell’Ue, che rappresentano il 48% dell’export totale. Questo confronto mostra chiaramente come l’Italia si trovi in una posizione delicata, considerato che gli Stati Uniti sono il primo mercato per i suoi prodotti, con un valore di acquisti quasi pari a 65 miliardi nel 2024. Un quinto delle vendite italiane agli extra-Ue è destinato oltreoceano.
Settori italiani più a rischio
Il surge delle esportazioni italiane negli Stati Uniti ha registrato un incremento del 42% rispetto al 2019. Il surplus italiano appare solido, con una significante differenza tra esportazioni e importazioni, soprattutto nei settori della meccanica, alimentari e bevande. Tuttavia, l’inasprimento delle misure commerciali potrebbe colpire vari comparti, rendendo necessario un approfondimento per comprendere quali siano i più esposti.
In cima alla lista dei settori a rischio ci sono le bevande, la nautica e la farmaceutica, che beneficiano di una quota di export verso gli Usa che sfiora il 20% del totale. Gli autoveicoli seguono con una quota pari a circa il 15%. La crisi che attanaglia il settore automobilistico italiano, già stato sotto pressione, non fa altro che aumentare le ansie riguardo alla possibile introduzione di nuovi dazi, con Stellantis particolarmente vulnerabile a causa degli investimenti in Canada e Messico.
Secondo le stime dell’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini , i produttori di vino potrebbero affrontare una catastrofe, con proiezioni di azzeramento dei 1,9 miliardi di euro di export. I produttori già stanno vivendo l’incertezza in un contesto di mercato volatile.
Le reazioni dell’Unione Europea
La risposta della Ue alle nuove minacce commerciali statunitensi è stata immediata. Recentemente, l’Europa ha annunciato l’introduzione di contro-dazi, scatenando la reazione dell’amministrazione statunitense. Mentre il commissario al commercio Maros Sefcovic è pronto ad avere discussioni con il suo omologo americano Howard Lutnik, sembra che la Ue non sia intenzionata ad utilizzare una politica di appeasement.
Da quanto emerso nel report Istat, le aspettative sono tutt’altro che ottimistiche. Le probabilità di un’escalation nelle tensioni commerciali risultano crescenti, un fattore che potrebbe pesare sulla domanda globale, alimentare l’inflazione e influenzare negativamente le catene globali del valore. Il panorama economico globale si presenta incerto, sottolineando la delicatezza delle relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti in un contesto di continua evoluzione geopolitica.