L’intelligenza artificiale è considerata uno dei più potenti strumenti tecnologici mai realizzati dall’umanità, ma la sua potenza non è accompagnata da una coscienza morale. Questo è il monito lanciato dalla scrittrice e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti, durante la presentazione del suo libro “Il futuro è già qui“. La questione della regolamentazione dell’IA è divenuta centrale nel dibattito contemporaneo, sollevando interrogativi sulla responsabilità di chi sviluppa e utilizza questa tecnologia.
I rischi di un’IA senza controlli
Barbara Gallavotti ha avvertito riguardo ai pericoli che si possono presentare se l’intelligenza artificiale non viene gestita con una prospettiva etica. Durante la sua presentazione, ha sottolineato come, in mancanza di filtri e controlli appropriati, si corra il rischio di affidarsi a un sistema che, privo di senso storico e di percezione della realtà, produce risposte potenzialmente dannose. Ha citato due esempi emblematici di questa problematica: uno riguarda la selezione di figure storiche controversie come Joseph Goebbels e Heinrich Himmler, ritenuti dall’IA come “grandi comunicatori” per una semplice ricerca su come trascorrere una serata piacevole. L’altro esempio riguarda il suggerimento dell’IA a un utente afflitto da depressione di ricorrere a pillole, evidenziando la mancanza di empatia e comprensione del contesto.
Se continuano a emergere situazioni simili, le implicazioni potrebbero rivelarsi estremamente gravi. Un’IA che non possiede una comprensione profonda della condizione umana potrebbe generare risposte che disorientano piuttosto che aiutare, amplificando i problemi esistenziali di chi cerca supporto.
Dinamiche internazionali e tecnologia
Gallavotti ha anche analizzato la situazione globale riguardo alla produzione e all’uso dell’intelligenza artificiale. Ha dichiarato che attualmente gli Stati Uniti si trovano in prima linea nello sviluppo di queste tecnologie, mentre la Cina sta cercando di colmare il divario attraverso aziende come DeepSeek. La situazione dell’Europa, invece, appare più complessa. Mentre è il solo continente a introdurre normative sull’IA, il rischio è che, non producendo tecnologie autonomamente, possa finire per subire le imposizioni e le regole degli altri attori globali.
Questo squilibrio, secondo Gallavotti, produrrebbe conseguenze significative sulla competitività europea e sull’autonomia decisionale. Se l’Europa non investe nel suo sviluppo tecnologico, potrebbe privarsi di un’importante leva per influenzare le regole del gioco a livello internazionale.
Informazione e democrazia: un legame fragile
L’intervento di Gallavotti non si è limitato ai temi tecnologici, ma ha abbracciato anche le inquietudini relative all’informazione. Ha citato lo studioso Yuval Noah Harari, il quale avverte che la democrazia dipende dalla capacità dei cittadini di fare scelte informate. In un contesto in cui i dati provengono sempre più da fonti non qualificate, la democrazia stessa rischia di subire un colpo mortale. La polarizzazione dell’informazione, accentuata dai social media, potrebbe portare a una crisi della fiducia nei dati e nelle informazioni, minando la capacità della società di orientarsi.
Negli Stati Uniti, Gallavotti ha notato una diminuzione significativa dei finanziamenti alla ricerca e un aumento dei licenziamenti nel settore della scienza. Questo indebolisce il ruolo della comunità scientifica, cruciale per garantire decisioni informate e consapevoli nella società, rendendo la situazione ancor più allarmante.
Incontri e futuro del festival
La seconda giornata del Festival del Libro Possibile di Londra ha visto la partecipazione di altri relatori, tra cui Carlo Cottarelli, che ha dialogato con Francesco Bongarrà, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. La manifestazione continuerà oggi, con la presenza di scrittori di calibro internazionale come Jonathan Coe e il noto fisico Philip Ball. La conclusione di questa edizione del festival potrebbe offrire ulteriori spunti di riflessione sui temi affrontati, in un’epoca in cui il dialogo su tecnologia e etica è più pertinente che mai.