“Stanno arrivando” è il titolo del nuovo spettacolo che si presenta al Teatro Belli di Roma, dal 14 al 16 marzo, nell’ambito della rassegna “Expo – Teatro Italiano Contemporaneo“. Scritto e diretto da Umberto Marino e interpretato dall’attore Guglielmo Poggi, lo spettacolo offre una riflessione provocatoria sugli universi videoludici e le loro ripercussioni nella vita reale. Attraverso un monologo di 50 minuti, il pubblico viene immerso in una narrazione densa di significato, dove il protagonista è un giocatore di un famoso sparatutto.
un personaggio atipico nel mondo dei videogiochi
Nel cuore di “Stanno arrivando”, Guglielmo Poggi veste i panni di un personaggio che rappresenta il classico giocatore di videogame. La scelta di questo tipo di protagonista non è casuale. L’attore sottolinea come la figura del gamer, impegnato a conquistare mondi attraverso armi e combattimenti, possa diventare un simbolo della lotta per la sopravvivenza nella nostra società. Il monologo si snoda tra momenti di intensa critica sociale e riflessioni sul comportamento umano, prendendo in esame tematiche che riguardano l’egoismo e la violenza nel mondo contemporaneo.
Un aspetto cruciale del personaggio è la sua connessione con un mondo che vive di narrazioni forti, dove la violenza sembra l’unica via per affrontare le sfide quotidiane. Poggi, parlando dell’opera, dice: “Oltre a parlare del mondo che vuole conquistare con pistole, fucili e arti marziali, il personaggio porta in scena una critica sociale.” Questo approccio non solo intrattiene ma invita anche a una riflessione profonda sui valori e sulle dinamiche che governano la vita moderna.
una critica sociale forte e necessaria
Il messaggio centrale di “Stanno arrivando” di Guglielmo Poggi è un netto invito all’azione e alla responsabilità individuale. “Se non ci attiviamo per un mondo diverso, più sostenibile e attento agli altri, rischiamo di consegnarlo a chi usa la violenza come unico strumento,” afferma l’attore. Questo richiamo all’impegno sociale è essenziale sia per i giocatori virtuali che per gli spettatori che vivono nel mondo reale.
Marino ha saputo plasmare un testo che alterna momenti di forte impatto emotivo a situazioni più leggere e comiche, offrendo così un’esperienza completa che invita a riflettere ma al contempo intrattiene. “È una metafora, un’iperbole,” spiega Poggi, rendendo chiaro che l’obiettivo è stimolare una risposta critica nei confronti del nostro modo di vivere, spesso caratterizzato da una corsa sfrenata all’individualismo e da scelte che penalizzano le generazioni future.
una proposta innovativa tra teatro e videogame
“Stanno arrivando” rappresenta per Guglielmo Poggi una sfida importante. La complessità del monologo va oltre le parole, abbracciando elementi come musiche, effetti sonori e un uso innovativo delle luci, molto simile a quello utilizzato nel cinema. Questo connubio di tecnologie e performance teatrale rende l’esperienza immersiva e coinvolgente, come assistere a un videogame dal vivo. L’attore sottolinea il suo entusiasmo e la sua preoccupazione per il debutto, evidenziando quanto possa essere arduo tenere viva l’attenzione dello spettatore per 50 minuti con un solo attore sulla scena.
La direzione di Marino, un regista e sceneggiatore di grande talento, permette di esplorare il materiale umano e artistico in modo da mettere in evidenza la drammaturgia contemporanea. Poggi, parlando dello spettacolo, sottolinea l’importanza di affrontare il tema della violenza in modo originale e diretto, utilizzando il linguaggio dei videogiochi, ma con una spinta alla riflessione.
un’analisi necessaria sulla società attuale
Alcune frasi emblematiche del monologo di Poggi riassumono la sostanza dell’opera: “Se ci lasciate solo la violenza, noi la usiamo. Se ci lasciate solo la lealtà, noi siamo sleali.” Queste affermazioni rivelano una mentalità spesso presente tra le persone emarginate e insignificanti. Viene così messo in luce il rischio di una società che ignora gli esclusi, abbandonando il futuro in mano a chi potrebbe cedere alla violenza.
Un altro passaggio significativo è: “Ce lo mangiamo, ce lo fumiamo, ce lo scopiamo il pianeta e se a chi arriva dopo non gli rimane niente, chi se ne frega.” Questa frase, carica di cinismo, evidenzia lo sfruttamento sistematico delle risorse e l’assenza di responsabilità collettiva. “Stanno arrivando” non è solo uno spettacolo, ma un invito a guardare oltre il nostro egoismo e a prendere coscienza degli effetti delle nostre scelte quotidiane. Con un messaggio chiaro e diretto, l’opera di Marino e Poggi riesce a scuotere le coscienze e a portare in scena temi di vitale importanza per il nostro presente e futuro.