Allergie stagionali: un approfondimento sui sintomi e le terapie necessarie

Le allergie respiratorie colpiscono circa il 50% della popolazione italiana, con sintomi che si confondono facilmente con il raffreddore. È fondamentale consultare un esperto per una diagnosi e terapia adeguate.
Allergie Stagionali3A Un Approf Allergie Stagionali3A Un Approf
Allergie stagionali: un approfondimento sui sintomi e le terapie necessarie - Socialmedialife.it

Le allergie respiratorie rappresentano una problematica sempre più diffusa tra la popolazione italiana. Approssimativamente la metà degli abitanti nel nostro paese soffrirebbe di disturbi legati a queste patologie, con una crescita costante negli ultimi anni. L’esperto in allergologia e immunologia, Mauro Minelli, si è recentemente soffermato sul tema, evidenziando i fattori che contribuiscono a questa situazione e come districarsi dai dubbi su sintomi e cure.

La stagionalità delle allergie e i sintomi comuni

Con l’avvicinarsi della primavera i segni di allergie come naso chiuso, starnuti e tosse ricominciano a manifestarsi. Durante questa fase dell’anno, molti confondono i sintomi dell’allergia con quelli di un comune raffreddore. Minelli chiarisce che le allergie stagionali, e quelle pre-stagionali, sono principalmente associate a patologie respiratorie come riniti e asma. Circa il 50% della popolazione italiana sperimenta sintomi legati a queste malattie, un dato allarmante che sottolinea la necessità di affrontare adeguatamente la questione. Gli allergeni più comuni includono pollini di piante erbacee e alberi, acari della polvere, spore fungine e peli di animali domestici. È importante riconoscere i differenti allergeni per poter intervenire correttamente.

Pollini emergenti e cambiamenti climatici

Minelli sottolinea come non solo i pollini tradizionali siano responsabili delle allergie, ma anche nuovi pollini emergenti. L’ambrosia, pianta originaria degli Stati Uniti, sta colonizzando le regioni settentrionali d’Europa e contribuisce in maniera significativa alla produzione di polline allergenico. Inoltre, il riscaldamento globale sembra estendere la stagione di fioritura di molte piante, rendendo sempre più difficile per chi soffre di allergie distinguere tra un raffreddore e una reazione allergica. Per esempio, il cipresso, un albero originariamente fiorente tra gennaio e febbraio, sta prolungando il suo periodo di pollinazione fino a primavera inoltrata, colpendo un numero crescente di persone.

L’impatto dell’inquinamento atmosferico

Un fattore che contribuisce ad aggravare i sintomi allergici è l’inquinamento atmosferico. Minelli spiega che l’esposizione a elevati livelli di inquinanti rende il polline più irrilevante e aumenta la possibilità di sviluppare condizioni allergiche. Per esempio, il polline della betulla, normalmente presente da marzo a giugno, ha dimostrato di essere più aggressivo in aree industrializzate rispetto a quelle rurali. La combinazione di inquinanti e polline può provocare reazioni più gravi, con un aumento dell’incidenza di asma bronchiale. Essere consapevoli di questo legame può aiutare chi è colpito a prendere decisioni informate riguardo alla gestione delle proprie allergie.

Come riconoscere raffreddore e allergia: sintomi a confronto

Spesso ci si trova a dover affrontare la questione se si tratti di allergia o raffreddore. Minelli fornisce una serie di distinzioni utili. In caso di raffreddore, i sintomi sono tipicamente più vicino a mal di gola, muco di colore verde e starnuti sporadici. Al contrario, chi soffre di allergie presenta prurito al naso e agli occhi, con secrezione chiara, starnuti a raffica e potentemente consecutivi. La febbre è un ulteriore discriminante, in quanto è comune nel raffreddore ma raramente presente nelle allergie. I pazienti possono notare anche differenze nella tosse, che tende a essere secca in caso di allergia e che può sopraggiungere in situazioni di stress fisico, come la corsa o la risata.

Le terapie: consultare un esperto è fondamentale

Quando si tratta di trattamenti, Minelli mette in guardia contro il fai-da-te. Nonostante la tentazione di affidarsi a farmaci da banco o consigli trovati online, l’esperto raccomanda di consultare un medico specialista, come un allergologo, per una diagnosi e una terapia appropriata. Le terapie possono variare notevolmente a seconda della gravità dei sintomi e della specificità degli allergeni. Ignorare questi passaggi potrebbe portare a un aggravamento dei sintomi. Riconoscere l’importanza di consultare un professionista è cruciale per gestire in modo efficace queste condizioni che affliggono un numero sempre crescente di persone nella nostra società.

Change privacy settings
×