Jovanotti, il noto cantante italiano, è tornato a Milano con il suo attesissimo PalaJova dopo aver concluso una serie di concerti a Pesaro. Le prime sei date si svolgeranno all’Unipol Forum, ma si prevede che il tour si espanderà ulteriormente a maggio. Questo ritorno sul palco è stato accolto con grande curiosità, e Lorenzo Cherubini, nome d’arte di Jovanotti, ha condiviso le sue emozioni prima di salire sul palco. Parlando con i giornalisti nei camerini, ha confessato di esser stato colto da una certa apprensione, specialmente prima di esibirsi davanti a diecimila spettatori. A suo aiuto è giunto un messaggio di Gianna Nannini, che gli ha ricordato l’importanza di stare sul palco. “Ero bloccato ma, una volta sul palco, ho capito di trovarmi nel mio elemento”, ha detto, sottolineando come ogni esibizione contribuisca alla sua riabilitazione emotiva e artistica.
Un concerto di rinascita tra colori e vitalità
Jovanotti ha spiegato come l’incidente che ha subito non abbia stravolto la forma del suo concerto, caratterizzato da uno spettacolo vivace e pieno di colore, in cui i fiori sono protagonisti. “Abbiamo bisogno di momenti di gioia, soprattutto in tempi di crisi come questi”, ha detto, esplicitando quanto sia importante dare vita a eventi che alimentano il buon umore e la speranza. Questo spettacolo era stato progettato per la scorsa primavera, prima che le circostanze lo portassero a cancellare tutto. L’arte floreale, un elemento visivo prominente, è stata concepita per simboleggiare il suo rinnovamento dopo le difficoltà affrontate. Il palco ha una forma tradizionale, scelta che ha permesso a Jovanotti di abbandonarsi al divertimento sul palco. Questa rinascita artistica avviene anche come premonizione; a volte, afferma, le idee si concretizzano, e la sua musica, da sempre, ha avuto un legame profondo con tali presagi.
Un impegno verso suoni genuini e un live senza tecnologia invasiva
Il cantante ha messo in evidenza l’importanza di avere una band che suona live durante tutto il concerto, ispirandosi ai modelli musicali della E-Street Band di Bruce Springsteen e a quella di Prince. “Non ci sono sequenze preregistrate, ogni suono è autentico,” ha spiegato, sottolineando l’efficacia degli arrangiamenti organici. Pur riconoscendo l’utilità della tecnologia nel mondo della musica, Jovanotti ha dichiarato che tutto deve essere utilizzato con criterio e creatività, senza compromettere l’integrità artistica. Ha affermato che, se utilizzato male, anche il miglior strumento può portare a risultati deludenti, ma che, in generale, l’innovazione è parte integrante della musica e deve essere accolta con apertura.
Progetti futuri e omaggi a figure significative
Un capitolo curioso della sua carriera è la possibile collaborazione con Topo Gigio, che ha manifestato il desiderio di cantare con lui. Jovanotti ha sorpreso i suoi fan rivelando che aveva già contattato l’ideatrice del personaggio, Patrizia Perego, per un progetto passato, ma le circostanze non avevano permesso che ciò avvenisse. Concludendo questa parte dell’intervista, ha espresso entusiasmo per il recente duetto a Sanremo e ha ribadito quanto la musica possa unire generazioni diverse.
Il discorso si è spostato anche su Papa Francesco, con Jovanotti che ha espresso solidarietà verso il pontefice, un personaggio caro a molti. “Seguiamo con apprensione la situazione attuale,” ha detto, evidenziando come la voce di Papa Francesco continui a essere fondamentale nel contrastare le follie del mondo contemporaneo. La sua speranza è che il Papa riesca a continuare a donare la sua guida e presenza a chi lo ascolta.
La tournée di Jovanotti promette di essere un viaggio emozionante, ricco di riflessioni personali e momenti di festa collettiva, mentre il suo approccio alla musica continua a sorprendere e deliziare un pubblico sempre affezionato.