L’incontro di oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati ha segnato un passo decisivo nel migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici. Su iniziativa dell’onorevole Simona Loizzo, è stato presentato il Manifesto per l’Umanizzazione delle Cure in Oncologia, il quale mira a rafforzare l’attenzione verso le necessità emotive e psicologiche di chi affronta la malattia. Questo documento è stato elaborato in collaborazione con Merck, associazioni di pazienti come Ailar, Walce e Palinuro, e specialisti oncologici. La sottoscrizione del Manifesto da parte dei partecipanti evidenzia un impegno condiviso a portare i pazienti al centro del processo terapeutico, affrontando anche le stigmatizzazioni spesso associate al cancro.
La situazione attuale della lotta contro il cancro
Il cancro continua a rappresentare una sfida significativa per il sistema sanitario globale, colpendo milioni di persone ogni anno. Secondo le stime, nel mondo vengono effettuate oltre 20 milioni di diagnosi di cancro. I dati indicano che entro il 2050, i nuovi casi di cancro potrebbero aumentare del 77% rispetto al 2022. Questo scenario preoccupante sottolinea la necessità di un approccio globale che non solo si concentri sulle cure fisiche, ma che consideri anche il benessere psicologico ed emotivo dei pazienti.
La creazione di un sistema di assistenza che tenga conto delle esigenze emotive dei pazienti è fondamentale. Molti di loro, infatti, sperimentano ansia e depressione durante il percorso di cura, influenzando negativamente la loro prognosi. L’umanizzazione delle cure rappresenta quindi una priorità, con l’obiettivo di integrare supporti psico-oncologici adattati e continui, come suggerito dai Piani europeo e nazionale contro il cancro.
Le misure proposte dal Manifesto
Tra le proposte avanzate dal Manifesto, spicca l’introduzione di percorsi psico-oncologici ben strutturati e personalizzabili. Questo approccio mira a seguire i pazienti e le loro famiglie, supportandoli durante tutto il percorso di cura. Un altro aspetto cruciale è quello di arricchire i reparti di oncologia con interventi psicologici e sociali. Attraverso questa strategia, il personale sanitario sarà più attrezzato per affrontare l’impatto emotivo della malattia, garantendo un supporto adeguato ai pazienti.
È fondamentale che i pazienti vengano coinvolti attivamente nei loro percorsi di cura. La proposta dell’onorevole Loizzo di inserire un emendamento che consenta alle associazioni di pazienti di partecipare ai processi decisionali sulle cure può garantire che le esperienze dirette di chi vive la malattia contribuiscano a creare un sistema assistenziale più rispondente alle reali necessità. L’importanza di avere uno psico-oncologo all’interno delle équipe terapeutiche è una richiesta che appare sempre più pressante, considerando l’impatto devastante di una diagnosi oncologica sulla vita delle persone.
L’impegno collettivo per un’assistenza migliore
Il raggiungimento degli obiettivi fissati nel Manifesto richiede un impegno collettivo da parte di tutte le parti coinvolte nel sistema sanitario. È indispensabile lavorare insieme per migliorare la prevenzione, garantire diagnosi tempestive e fornire un’assistenza olistica. Ogni attore, sia pubblico che privato, deve partecipare attivamente a questo processo di umanizzazione delle cure.
Durante l’incontro, Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia, ha evidenziato come il progresso della ricerca stia creando nuove opportunità per i pazienti oncologici. Tuttavia, ha sottolineato che il benessere complessivo del paziente deve rimanere al centro delle politiche sanitarie. Il Manifesto per l’Umanizzazione delle Cure in Oncologia è un passo verso un approccio che integra le esigenze fisiche e psicologiche, ponendo il paziente come protagonista del proprio percorso terapeutico.
Riconoscere e affrontare le sfide emotive della condizione oncologica è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei pazienti. L’incontro odierno rappresenta non solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per dare avvio a un percorso innovativo verso un’assistenza più umana e consapevole.