A Napoli, il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha dato il benvenuto a due straordinari capolavori del ‘600, ‘San Sebastiano curato dagli angeli‘ di Pieter Paul Rubens e ‘Amor sacro e Amor profano‘ di Giovanni Baglione. Queste opere, in prestito dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, arricchiranno il patrimonio culturale della città fino a luglio. La presenza di queste tele, particolarmente significative, rappresenta non solo un’occasione per apprezzare artisti di indiscusso valore, ma anche un simbolo di scambi culturali tra importanti istituzioni museali.
Rubens e la rappresentazione del martirio
Il pezzo forte di questa esposizione è senza dubbio ‘San Sebastiano curato dagli angeli‘ di Pieter Paul Rubens. Questo dipinto, che non era mai stato esposto a Capodimonte, mostra una rappresentazione emozionante del martirio del santo. Il giovane soldato, legato a un albero, è raffigurato subito dopo essere stato colpito dalle frecce. Quattro angeli si avvicinano al suo corpo, offrendo soccorso e liberazione. È interessante notare come Rubens adotti avvicinamenti iconografici meno tradizionali, abbandonando l’immagine consueta di Sebastiano assistito dalla vedova Irene. Qui il corpo muscoloso del martire e il delicato intervento degli angeli riflettono non solo lo straordinario talento dell’artista, ma anche la sua intensa ricerca della fisicità, ispirata dallo studio degli antichi e dai maestri come Michelangelo.
Un elemento distintivo dell’opera è la grande corazza, collocata a sinistra, che sottolinea non solo il ruolo militare del protagonista, ma espone anche le abilità tecniche di Rubens. Il riflesso del metallo, magistralmente rappresentato, offre uno spettacolo visivo che incanta il pubblico e dimostra la capacità dell’artista di rendere omaggio ai materiali.
Le opere in dialogo con Rubens
Nella sala 61 del museo, accanto a Rubens, sono esposte quattro opere d’arte che approfondiscono lo stesso tema. Questi lavori, selezionati dai curatori Alessandra Rullo e Vincenzo Sorrentino, ampliano la comprensione della figura di San Sebastiano nel contesto storico e artistico del periodo.
Un’opera significativa è ‘San Sebastiano condotto al sepolcro‘ di Domenico Cresti, noto come il Passignano. La scena è ambientata nella Roma di Diocleziano e mostra il momento in cui il corpo del santo viene portato a sepolcro da Lucina e altre donne. Queste figure, disposte attorno al protagonista, mettono in risalto l’espressione di sofferenza e pietà, accentuando il contrasto tra la tensione del dramma e la sacralità del gesto finale.
Allo stesso modo, ‘San Sebastiano curato dalle pie donne‘ di Bartolomeo Schedoni offre un’intensa narrazione emotiva. Sebastiano è rappresentato in diagonale, con il corpo contratto e in uno stato di grande vulnerabilità. Le donne attorno a lui esprimono un profondo senso di pietà attraverso le loro espressioni. Anche se l’opera resta incompiuta, la forza delle pennellate e l’uso sapiente della luce mostrano le promettenti capacità artistiche di Schedoni.
Le interpretazioni di Vaccaro e Preti
Un’altra importante interpretazione del martirio di Sebastiano è fornita da Andrea Vaccaro, il cui lavoro ritrae il santo nel momento cruciale della sua sofferenza. Qui, il corpo legato all’albero e il volto segnato dalla pena rappresentano una scena di intensa drammaticità. La rotazione della figura mette in rilievo la muscolatura, evidenziando il contrasto tra la forza fisica e la fragilità della vita umana.
Infine, ‘San Sebastiano’ di Mattia Preti porta a compimento questo dialogo artistico. Nel suo dipinto, Sebastiano, spogliato della sua armatura, si volta verso il cielo dopo aver subito il primo atto di martirio. I polsi legati all’albero, l’espressione sofferente e l’armatura scomposta a terra insieme creano un’immagine di impotenza e profondità. Questo angolo di introspezione artistica arricchisce ulteriormente l’esperienza di visita, invitando gli spettatori a riflettere sulla resilienza umana di fronte alla sofferenza.
Grazie a questi prestiti di valore, il Museo e Real Bosco di Capodimonte riesce a offrire un’esperienza culturale unica, consentendo ai visitatori di immergersi in un’epoca ricca di arte, passione e storia.