Piccoli azionisti di Banca Popolare di Sondrio temono per il futuro dopo l’Ops di Bper

preoccupazioni dei piccoli azionisti per l’ops di bper su banca popolare di sondrio e il futuro della storica istituzione valtellinese
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piccoli azionisti di banca popolare di sondrio esprimono preoccupazione per il futuro dopo l'ops di bper nel 2025

La recente offerta pubblica di acquisto (Ops) di Bper su Banca Popolare di Sondrio ha suscitato forti preoccupazioni tra i piccoli azionisti, i quali temono per il futuro di questa storica istituzione bancaria valtellinese. Matteo Lorenzo De Campo, presidente dell’associazione “Insieme per la Popolare”, ha manifestato il suo disappunto in un’intervista all’Adnkronos, avvertendo che l’operazione potrebbe mettere a repentaglio l’esistenza stessa della banca. De Campo ha sottolineato come, nell’ultima assemblea, l’associazione rappresentasse oltre 1.500 soci, ma il numero degli associati è ora salito a oltre 3.300 membri.

Le preoccupazioni dei piccoli azionisti

I piccoli azionisti non si lasciano convincere dalle rassicurazioni di Bper sul mantenimento del marchio Banca Popolare di Sondrio. De Campo ha dichiarato che l’interesse di Bper appare unilaterale e non in sintonia con il modello di business della banca valtellinese. “I matrimoni si fanno tra consenzienti”, ha affermato, evidenziando come l’Ops abbia colto di sorpresa molti. Solo pochi mesi fa, l’amministratore delegato di Unipol aveva descritto le due banche come entità con storie e percorsi molto diversi, definendo l’operazione “sbagliata” e potenzialmente dannosa.

Sinergie o rischi?

Nonostante alcuni parlino di potenziali sinergie tra Bper e Banca Popolare di Sondrio, De Campo ha messo in guardia contro l’interpretazione di queste opportunità come vantaggi concreti. “Le sinergie descritte da Bper si concentrano sull’ottimizzazione delle filiali e sul cross-selling, ma a quale costo?”, ha chiesto. La preoccupazione principale rimane quella di una riduzione della capacità di credito, in particolare per le piccole e medie imprese, che sono vitali per il tessuto economico locale.

Il carattere distintivo delle banche

Banca Popolare di Sondrio si distingue per la sua struttura orientata alle imprese e per una filiera decisionale snella, che garantisce maggiore autonomia alle filiali. De Campo ha sottolineato come questa caratteristica sia stata cruciale per il successo della banca, che ha continuato a espandersi aprendo nuove filiali piuttosto che attraverso acquisizioni. Al contrario, Bper ha una storia di incorporazione di filiali eterogenee, risultando in una struttura più standardizzata. “Se la fusione dovesse avvenire, il rischio è che si perda l’unicità e l’efficienza che hanno contraddistinto la Popolare di Sondrio”, ha avvertito.

Le implicazioni occupazionali

Un altro aspetto critico sollevato da De Campo riguarda le implicazioni occupazionali dell’Ops. Bper ha annunciato sinergie di costo sul personale che potrebbero tradursi in centinaia di esuberi, un fatto che preoccupa notevolmente i piccoli azionisti. “La Popolare di Sondrio ha sempre mantenuto livelli di efficienza tra i migliori del mercato, e questo cambiamento potrebbe compromettere la sua operatività”, ha dichiarato il presidente dell’associazione.

Il futuro dei piccoli azionisti

Infine, De Campo ha evidenziato il ruolo cruciale dei piccoli azionisti nel mantenere un legame duraturo con la banca. “Bper farebbe un errore a trascurare i piccoli azionisti, che sono fondamentali non solo come investitori, ma anche come clienti e membri della comunità”, ha concluso. La questione dell’Ops di Bper su Banca Popolare di Sondrio rimane quindi aperta, con i piccoli azionisti pronti a difendere i loro interessi e il futuro della banca.

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