Un riconoscimento al “Social Opera”: il progetto inclusivo della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi

Il Premio Abbiati 2024 riconosce il “Social Opera” della Fondazione Pergolesi Spontini, un progetto che promuove inclusione sociale e culturale per persone con disabilità attraverso arte, teatro e danza.
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Un riconoscimento al "Social Opera": il progetto inclusivo della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi - Socialmedialife.it

Il Premio della Critica Musicale Abbiati “Filippo Siebaneck” 2024 celebra il “Social Opera” della Fondazione Pergolesi Spontini di **Jesi, un’iniziativa che da oltre un decennio promuove l’inclusione sociale e culturale di persone con disabilità. Questo progetto, che unisce opera lirica, teatro e danza per educare e sensibilizzare, è stato riconosciuto dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali per il suo impatto significativo nel campo della didattica musicale.

Un viaggio inclusivo attraverso l’arte

Il “Social Opera” fonde diversi linguaggi artistici per creare un ambiente di apprendimento unico. Ogni anno, il progetto coinvolge persone adulte con disabilità fisica e intellettiva, studenti delle scuole superiori di Jesi, educatori e operatori socio-sanitari. Questo modello collaborativo, attivo dal 2011, non solo offre un palcoscenico, ma crea anche un’opportunità per apprendere esperienze di vita preziose in un contesto artistico.

Il progetto inizia con un evento di formazione che si estende per diversi mesi. I partecipanti sono coinvolti in laboratori che combinano tecniche di teatro e danza, seguiti da un’intensa fase di prove. Questi momenti condivisi non si limitano alla mera esecuzione artistica, ma comprendono un vero e proprio scambio umano e culturale. Attraverso il “Social Opera“, i partecipanti acquisiscono competenze che spaziano dalla recitazione alla danza, promuovendo così un senso di appartenenza e autoefficacia unico.

Negli anni, il progetto ha guadagnato riconoscimenti e ha attirato l’attenzione non solo dalla comunità locale, ma anche da organizzazioni più ampie. Nel 2022, “Social Opera” ha ricevuto il Premio Nazionale “Inclusione 3.0” dall’Università degli Studi di Macerata, riconoscendo il suo valore come un modello di inclusione ed educazione a fianco della ricerca accademica.

Una performance che unisce e coinvolge

Al centro del “Social Opera” ci sono due progetti distintivi che si completano in uno spettacolo finale al Teatro Pergolesi durante il Festival Pergolesi Spontini. Il primo è il laboratorio di teatro sociale e danza movimento terapia “OperaH”, dedicato a utenti dei servizi socio-sanitari. Questo laboratorio mira a utilizzare l’arte come strumento terapeutico e ricreativo, creando un’atmosfera di condivisione e sperimentazione.

Il secondo progetto è “Banco di scena“, rivolto agli studenti in alternanza scuola-lavoro, che li avvicina ai mestieri legati allo spettacolo dal vivo. Questo laboratorio non solo offre agli studenti la possibilità di apprendere le tecniche di base del teatro, ma consente anche di lavorare dietro le quinte per realizzare scenografie, costumi e luci. L’unione di questi percorsi formativi culmina nella creazione di una performance che vede in scena la Compagnia OperaH, accompagnata dal supporto degli studenti e delle maestranze teatrali.

La combinazione di energie diverse genera una performance che coinvolge il pubblico e celebra le abilità di ogni partecipante. Negli ultimi anni, “Social Opera” ha visto circa 200 studenti prendere parte attiva, raggiungendo oltre 4000 spettatori, dimostrando quanto sia profondo l’impatto di quest’iniziativa nelle comunità locali.

Il futuro del “Social Opera”

Il “Social Opera” non è solo un progetto artistico, ma un vero e proprio laboratorio di inclusione e condivisione culturale. Con il riconoscimento del Premio Abbiati, si conferma l’importanza di queste iniziative nella costruzione di una comunità più consapevole e solidale. I progetti futuri saranno sicuramente rivolti a ampliare ulteriormente queste pratiche, con l’auspicio di coinvolgere più persone e di raggiungere traguardi nuovi.

Il lavoro svolto dalla Fondazione Pergolesi Spontini, attraverso il “Social Opera“, continua a essere un esempio di come la musica e l’arte possano funzionare come strumenti di cambiamento, capaci di spezzare barriere e costruire ponti. Con il supporto della comunità e il monitoraggio da parte di enti di ricerca, il progetto rimarrà un faro per le iniziative culturali indirizzate all’inclusione e alla sensibilizzazione delle diversità.

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