A pochi passi dalla Rotonda dello Zodiaco, nel cuore del litorale sud di Ostia, l’erosione marina continua a mietere danni. Una lunga striscia di scogli, installata come misura d’emergenza, sta cercando di proteggere gli ormai pochi tratti di spiaggia rimasti. L’avanzata del mare ha fatto sparire, negli ultimi anni, oltre venti metri di sabbia, un fenomeno che non accenna a fermarsi. La scogliera, che ha già preso piede, è solo il primo passo di una serie di interventi da parte della Regione, in previsione di un’ulteriore azione per la protezione della costa, che si completerà prima dell’inizio della stagione balneare.
La risposta urgente alla crisi dell’erosione
La crescente erosione del litorale ha spinto le autorità a prendere provvedimenti urgenti per contrastare il fenomeno. La scogliera è stata progettata per limitare i danni e proteggere la costa da un ulteriore arretramento della sabbia. Tuttavia, la Regione ha già annunciato che l’intervento non si fermerà qui. Si prevedono ulteriori barriere e rinforzi lungo la costa, ma le misure strutturali necessarie per risolvere in modo duraturo il problema sono ancora in fase di studio. Un’ipotesi al vaglio è la creazione di una nuova barriera sommersa a largo della costa, destinata a ridurre l’intensità dell’erosione, un passo fondamentale per tutelare le spiagge e la vita marina.
Il dibattito sulle misure adottate: un equilibrio precario
Nonostante l’urgenza delle soluzioni adottate, il dibattito sulla loro efficacia è tutt’altro che chiuso. L’Associazione Mare Libero, che da anni segue la questione dell’erosione, solleva dubbi sulle misure in atto. Secondo l’associazione, queste sono parziali e spesso concentrate sulla protezione di singoli stabilimenti balneari, piuttosto che sulla difesa dell’intera spiaggia. Un approccio che, secondo gli esperti, potrebbe rivelarsi insufficiente a lungo termine, soprattutto in un contesto in cui il cambiamento climatico e la riduzione degli apporti sedimentari dal Tevere sono fattori che accelerano l’erosione.
Il ruolo delle strutture in cemento nella crisi della spiaggia
A preoccupare ulteriormente l’Associazione Mare Libero è la presenza di numerose strutture in cemento lungo l’arenile. Questi edifici, che hanno invaso la spiaggia nel corso degli anni, sono visti come una delle cause principali del fenomeno. Blocchi e infrastrutture fisse ostacolano infatti il naturale rifornimento di sedimenti, che sarebbe necessario per mantenere l’equilibrio ecologico della costa. La mancanza di spazio per l’espansione naturale delle dune e la limitata capacità di recupero dei sedimenti dalla parte più interna del mare sono elementi che contribuiscono a rendere sempre più fragile il litorale ostiense.
La sfida per il futuro: soluzioni a lungo termine per Ostia
Nonostante gli interventi urgenti, la sfida per Ostia e per la sua spiaggia non è ancora vinta. La città si trova ad affrontare un problema che richiede soluzioni strutturali e durature, non solo misure tampone. È necessario trovare un equilibrio tra la protezione della costa, l’urbanizzazione e la sostenibilità ecologica. L’auspicio è che le azioni future possano prendere in considerazione un approccio integrato che tenga conto delle necessità ambientali, oltre a quelle turistiche ed economiche, per garantire un futuro sicuro per il litorale di Ostia e dei suoi abitanti.